Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

GiuseppeKirner pato sul serio di lei. Ora questa organizzazione possono crearla i soli insegnanti, che nella scuola vivono e delle necessità di essa hanno conoscenza immediata. E devono crearla, partecipando alla vita politica del paese per conquistare a vantaggio delle scuole tutto quanto gli altri interessi, finora prevalenti, non cederanno mai di loro spontanea volontà e devono essere costretti a rinunziare. Questi princip'i proclamò apertamente il Congresso di Firenze nel settembre 1902, e dichiarò in massima che l'azione politica sarebbe stata il piu importante mezzo di lotta della Federazione, e determinò un primo gruppo di riforme scolastiche immediate, verso cui dovevano tendere per allora gli sforzi degl'insegnanti organizzati: affermò cioè l'urgenza che fosse sistemato lo stato giuridico e fossero migliorate le condizioni economiche degli insegnanti; escluse che quest'ultimo problema potesse essere risoluto mediante l'aumento delle tasse scolastiche; propose la riduzione del numero esuberante dei professori con l'affidare ad un solo insegnante quelle materie affini che avessero uno scarso orario settimanale; ma riconoscendo questa economia non bastevole a fornire tutti i fondi necessari al miglioramento economico degl'insegnanti, chiese che a questo scopo si provvedesse col distribuire piu equamente le entrate fra i diversi bilanci dello Stato. · Chi legge gli atti del Congresso di Firenze, in cui non una parola fu pronunziata meno che prudente e dignitosa, e osserva che le due recenti leggi sullo stato giuridico ed economico degli insegnanti secondari12 non han fatto se non uniformarsi fedelmente alle norme determinate quattro anni prima da quel Congresso, e ricorda il turbine di clamori, di proteste, di invettive, onde la Federazione fu allora avvolta da parte della stampa conservatrice, non può non rimanere assai meravigliato per tanto fracasso. E certo molte di quelle strida trovavano la loro origine nei fondi dell'agraria e dei maestri elementari; e alcuni di quei giornalisti che_ furono piu rumorosi a far la commedia dell'indignazione, vivevano - come si scopd alcuni mesi dopo - ricattando le artiste dei caffè-'Concerti. Ma, in fondo, le grida dei conservatori non erano del tutto ingiustificate: questi professori, che invece di umiliar flebili memoriali a S. E. il Ministro dichiaravano di volersi appellare alla pubblica opinione, e invece di piatire individualmente presso i singoli deputati la promozione o il trasferimento dichiaravano collettivamente ai partiti politici: "chi non sarà con noi sarà contro di noi"; questi professori, che alzavano la testa dai libri ed osavano esercitare il diritto di organizzazione in un tempo, in cui appunto intorno a questo diritto si combatteva una cosi aspra lotta fra i partiti conservatori e i democratici; e si rifiutavano di votare un omaggio servile al Ministro; e applaudivano con entusiasmo il Kirner, quando lo ascoltavano dire nel discorso inaugurale: Il Allude alle leggi n. 141 e n. 142 dell'8 aprile 1906. [N.d.C.] 135 BibliotecaGino Bianco

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