Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

GiuseppeKirner nazionale, ad uno di quei momenti che preparano un nuovo avvenire. Noi consci della efficacia della istruzione media, nella quale si formano le forze produttrici del domani, produttrici nel dominio della intelligenza e della scienza, nelle officine e nei campi, noi guideremo le nuove generazioni e saremo non ultimi tra i fattori della prosperità nazionale. Noi, in parte inconsciamente, abbiamo obbedito ed obbediamo ad una legge storica, per la quale nella società moderna nascono e crescono nuovi organismi sociali, che raccogliendo le forze e le volontà degl'individui, disciplinandole e guidandole, produrranno una forma di vita piu evoluta. Scompare perciò lentamente il professore chiuso in se stesso, indifferente e scettico, e abbiamo invece il professore associato, conscio della forza poderosa, che a lui forniscono la cultura e il ministero .della scuola, conscio dei suoi doveri non soltanto verso i superiori dell'oggi, ma verso la. generazione sorgente e verso la nazione. E sotto la sua guida la Federazione, pur essendo sorta dal bisogno che tutti gl'insegnanti sentivano di migliorare le loro intollerabili condizioni economiche, non circoscrisse mai l'opera sua a questo solo problema: affermò la necessità del miglioramento economico non tanto come diritto degl'insegnanti, quanto come mezzo indispensabile ad assicurare un ~eno imperfetto funzionamento della scuola; e quantunque costretta da una dolorosa necessità a concentrare dapprima quasi tutte le sue forze per espugnare questo punto, il cui possesso era indispensabile ad iniziare qualunque operazione ulteriore, non perdé mai di vista gli altri problemi scolastici; non subordinò né compromise mai per le conquiste economiche le soluzioni ·degli altri problemi. Quando il ministro Nasi annunziò un grandioso progetto di riforma scolastica,9 il quale fra le infinite belle cose avrebbe anche arricchito gl'insegnanti, e i deputati agenti del ministro eccitavano sottomano le sezioni della Federazione 10 perché glorificassero la riforma e ne chiedessero l'approvazione prima ancora di averla conosciuta, e parecchi insegnanti, per ingenuità gli uni, per fretta gli altri, per solidarietà massonica molti, facevano vivaci pressioni perché . in vista dei miglioramenti economici promessi la Federazione inghiottisse la legge a occhi chiusi e cantasse le lodi del grande ministro, il Kirner si oppose incrollabile a questa tattica indecorosa, rifiutò ogni atto di lode prima che la legge fosse conosciuta: Un buon ordinamento delle scuole - egli dichiarava -, anche se non soddisfacesse tutti i nostri legittimi desideri per ciò che riguarda stipendi e carriera, dovrebbe esser da noi appoggiato con tutte le nostre forze. Viceversa, se un progetto di legge ci sembrasse dannoso per la cultura della gioventu, per l'avvenire della nazione, dovremmo avere il coraggio di respingerlo con orrore, anche se ci prometterà di coprirci d'oro. Noi distinguiamo le varie questioni e non intendiamo di venderci per qualche centinaio di lire. E mentre i deputati e i giornali officiosi ripetevano a coro che l'aumento delle tasse scolastiche era ottimo mezzo per risolvere sollecitamente 9 Cfr. la nota sul Congresso di Cremona a p. 34 del volume Per la scuola e per gli insegnanti, e la relazione Salvemini Come iniziare la riforma scolastica. [N.d.C.] 10 Cfr. la nota a p. 15, Per la scuola e per gli insegnanti. [N.d.C.] 131 BibliotecaGino Bianco

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