Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo zione ha attraversato trionfante questa nuova crisi e l'Associazione apolitica tira gli ultimi aneliti, si avrebbe il diritto di affermare che dissidi e crisi non ve ne saranno piu - chi cerchi, dicevamo, la causa prima da cui derivarono finora e continueranno a derivare tanti travagli, e non si accontenti delle solite spiegazioni sempliciste, o false o bastevoli a giustificare tutto al piu qualche fenorpeno superficiale e secondario, ritroverà immancabilmente alla radice di ogni dissidio due maniere assolutamente diverse di concepire gl'intenti e la tattica della organizzazione. Per gli uni gl'inse_gnanti or_g-anizzatidebbono occuparsi solo di strappare allo Stato, a questa buona gallina dalle uova d'oro, piu vantaggi che sia possibile per la propria classe; per ciò non devono farsi prendere a noia da nessuno di coloro, che avendo autorità e influenza nella vita politica, possono aprire e chiudere a loro beneplacito le cateratte dell'abbondanza; devono curare a tutti i costi i migliori rapporti coi superiori gerarchici e coi partiti e con gli uomini di governo: devono soprattutto evitare di compromettersi coi partiti d'opposizione ed eterodossi, perché chi "mangia il pane del governo" non ha il diritto di fare a modo suo e perché i partiti di minoranza non possono dare che parole: e le parole non mai hanno fatto farina. Per gli altri la Federazione degl'insegnanti, se non vuole essere una organizzazione camorristica di piu in un paese, che di vedere aumentato il numero delle sue camorre non ha bisogno davvero, ha l'obbligo di coordinare con ogni diligenza, e a tempo e a luogo anche subordinare, gli interessi speciali degl'inse_gnanti all'interesse _generale del paese: non deve essere una confraternita di pitocchi, domestica e sussidiata; ma respinta la tattica tradizionale dei salamelecchi e dei piagnistei, deve rivendicare energicamente i diritti della scuola, rivolgendosi non ai superiori gerarchici o agli uomini padroni dei ministeri, ma al paese, agitando nella stampa, nei comizi, nei congressi il problema scolastico, cercando di farlo penetrare nella coscienza nazionale, imponendone la soluzione con l'aiuto della opinione pubblica al Parlamento e al Governo. È un modo di pensare, questo, che non ha bisoJ!no di essere giustificata, come non occorrono difese pel modo contrario. È questione di temperamento:. ecco tutto. Della seconda tendenza il Kirner fu il rappresentante piu nobile e piu efficace. Un nuovo e fecondo alito soffia sul nostro paese; una vita nuova brulica in tutti i diversi ordini della società. Siamo arrivati ad un momento storico della nostra vita di Roma e di Bari, associazioni di categoria, come quella dei Magistrati. Ben 26 quotidiani e periodici ("Giornale d'Italia,,, "Il Resto del Carlino,,, l"' Avanti!," "Il Tempo," "Il Messaggero," "Il Secolo") inviarono i loro corrispondenti. Salvemini, delegato di Casalmonferrato intervenne contro l'aumento delle tasse scolastiche, a favore degli incaricati da passare a reggenti, sulla necessità per i professori di partecipare alle lotte politiche a fianco della sinistra (tesi della maggioranza: o.d.g. Barbagallo-Garoglio). Gli atti del Congresso furono raccolti a cura del Comitato Ordinatore nel volume: Il Terzo Congressò Nazionale degli Insegnanti delle Scuole Medie, Roma 2R settembre-1° ottobre 1904 (Prato, Stabilimento Lito-tipografico Editrice Nutini, 1905). [N.d.C.] 130 BibliotecaGino Bianco

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