Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo la forma accentrata che aveva fatto pessima prova nelle organizzazioni precedenti, e per essere sorta sotto il patrocinio di un deputato, che in seguito -si è dimostrato benemerito della causa degl'insegnanti, ma allora non aveva altro precedente se non quello di essere appartenuto al ministero Pelloux - un'altra forte schiera d'insegnanti si slanciò per diversa via: fondare associazioni locali autonome, le quali raccogliessero gl'insegnanti di tutte le scuole, classiche tecniche e normali, e si raggruppassero in seguito in una Federazione nazionale, coordinatrice degli sforzi comuni, ma rispettosa delle libertà locali, e soprattutto indipendente dai deputati. Quasi tutti gl'insegnanti d'idee democratiche e socialiste si misero, naturalmente, per questa seconda via. Erano assai pratici della tecnica della organizzazione e della vita pubblica per aver fatto da studenti il tirocinio politico nelle associazioni dei loro partiti, mentre i colleghi conservatori erano vissuti quasi sempre fuori del mondo, e i piu fra gl'insegnanti non militavano in nessun partito politico determinato. Avevano quello slancio battagliero, quell'audacia giovanile, un po' stordita e guasconesca, ma - possiamo dirlo a fronte alta - molto disinteressata e generosa, che sembra debba essere sempre retaggio speciale dei lottatori d'avanguardia. Senza partito preso, senza accordi preordinati, lavorando ciascuno per conto proprio, costoro dettero fin da principio al movimento federativo quell'impronta di opposizione al Governo, di resistenza e di protesta, che mancava all'Associazione nazionale dei classici, e che era la nota fondamentale dei loro temperamenti e dei loro caratteri. E si trovarono naturalmente, senza averlo chiesto, ad essere presidenti, segretari, consiglieri di tutte le associazioni, circondati e incoraggiati dalle simpatie della maggioranza, la quale si teneva in disparte per scetticismo o per timidità, ma era lieta che altri si facesse avanti e protestasse per lei - e in questo era servita a dovere. I nostri uomini di Stato - cos1 è abitudine chiamarli - se vivessero un po' piu a contatto con la vita vera del paese e un po' meno in quello strano villaggio di 508 pettegoli, che si chiama Camera dei ·deputati, si sarebbero affrettati a riconoscere che gli insegnanti avevano ragione, e avrebbero sollecitamente provveduto a togliere almeno le cause piu gravi e piu tormentose del malcontento, dando mano una buona volta a quella riforma della carriera, che da molti anni tutti proclamavano giusta e doverosa a parole, ma nessuno promoveva coi fatti. Oppure avrebbero potuto opporsi al lavoro di organizzazione, spaventando con minacce i piu timidi e cercando d'isolare e rendere impotenti e poi mettere fuori di combattimento i piu audaci. Scelsero, invece, la via piu sciocca e piu inabile di tutte: non combatterono l'organizzazione, perché era l'ora della libertà, ma non soddisfecero ai bisogni, da cui l'organizzazione rampollava. Avvenne, anzi, qualcosa di molto comico. Proprio nella primavera del 1901 si insediava alla Minerva il Nasi. - Strano tipo d'uomo: piu squilibrato che tristo; desideroso di compiere grandi cose, senz'avere la prepara12-4 BibliotecaGino Bianco

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