Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo che potrà esser accolto nei programmi politici piu vasti e piu complessi di uno o piu partiti, senza che con questo la Federazione diventi la stessa cosa che questi partiti. Ma affermare che l'azione di questa organizzazione - autonoma e avente un programma professionale autonomo - debba tenersi del tutto distinta da quella delle altre forze politiche e sociali, è condannare quest'azione alla sterilità eterna. Molto piu logico sarebbe negare ogni azione politica. L'adesione ai Partiti popolari? Nel campo delle lotte politiche, dunque, come nel campo della organizzazione di classe, l'affinismo, cioè la tattica delle alleanze con altri gruppi politici, è una necessità, se una efficace azione politica si intende di esercitare. E allearsi con alcuni gruppi, significa schierarsi nemici di alcuni altri. Con chi allearsi? Chi combattere? Un gruppo di colleghi, allietato da fervide speranze, c1 propone con la parola dell'amico Barbagallo, 2 lucida e dritta come la spada, l'adesione ai partiti popolari. La democrazia - essi dicono - è il solo partito politico, il quale debba desiderare sinceramente il progresso della scuola, perché il popolo sarà cieco strumento di despoti o di demagoghi e non mai artefice e manovratore di uno stato veramente democratico, finché la luce della istruzione non lo abbia tutto conquistato; la democrazia sola - essi aggiungono - può darci quel rinnovamento completo della vita pubblica italiana, che consenta la piu equa ripartizione delle entrate fra i bilanci dello Stato, e· in cui tutti i diritti della scuola e non i soli diritti economici degl'!insegnanti, possano trovare il loro posto adeguato. E poiché la democrazia è rappresentata ufficialmente dai Partiti popolari, ad essi deve la nostra adesione andare. A questo i colleghi conservatori possono benissimo rispondere clic anche un partito conservatore intelligente deve volere la diffusione della cultura e un piu alto apprezzamento del valore sociale della scuola, senza di che nessuna costituzione sociale e politica potrebbe a lungo conservarsi. E negando cosi alla democrazia il monopolio della buona politica scolastica, anche i colleghi conservatori avrebbero, dal loro punto di vista, ragione; e potremmo continuare per un pezzo a discutere, contrapponendo astrazioni ad astrazioni e dichiarazioni di fede a dichiarazioni di fede, e l'ora della finale deliberazione sarebbe l'ora della definitiva rottura, perché il voto altro non significherebbe se non la glorificazione di un ideale politico in luogo di un altro. 2 Corrado Barbagallo, delegato del ginnasio Visconti al Congresso della sezione di Roma. [N.d.C.] 108 BibliotecaGino Bianco

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