Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

La politica degl'insegnanti al Congresso di Cremona genuo, se invece di intendere la solidarietà come obbligo di coordinare via via il proprio lavoro con quello degli altri, la spingesse fino ad abbandonare il lavoro proprio per andare di qua e di là ad aiutare od a creare dal nulla il lavoro degli altri. Contentiamoci, dunque, per ora di fare nella via della solidarietà i passi veramente indispensabili: stringiamo prima il fascio di tutte le forze scolastiche per la trattazione dei problemi della scuola, e associamoci agli altri funzionar1 dello Stato nella conquista di quelle guarentigie che sono cos1 necessarie anche a noi; e se davvero dedicheremo a questi intenti: tutta l'opera necessaria, è ben difficile che ci restino tempo e lena sufficienti per altri lavori. L'azione politica Perché, creato il fascio di tutte le forze scolastiche e concordato il programma comune, avremo ancora molta e difficile via da percorrere prima di arrivare alla meta. Il nostro esercito, infatti, sarebbe ancora troppo debole per conquistarsi la vittoria sugl'interessi contrari o indifferenti, se non movesse anche a proprio vantaggio la grande forza degli stati moderni, la pubblica opinione. E questo è tanto piu necessario, quando si consideri la nostra speciale condizione di funzionad pubblici, i quali esigendo che si aumentino in notevolissima misura quasi tutti gli stanziamenti del bilancio della Istruzione, vengono in ultima analisi a chiedere tutto un nuovo, modo di valutare la produttività dei bilanci dello Stato; e siffatta nuova valutazione dev' esser fatta anzitutto dalla universalità o almeno dalla maggioranza dei cittadini, che pagano le imposte e hanno il diritto di distribuirle come ad essi talenta fra i bilanci dello Stato. Spostata, poi, la forza della opinione pubblica a favore dei diritti della scuola, è necessario muovere col suo aiuto alla battaglia finale per snidare dai nostri ordinamenti politici gli interessi ostili ai nostri, per imporre efficacemente i diritti della scuola ai poteri dello Stato. E questo non -si può ottenere per altra strada, se non partecipando attivamente alla vita politica, intervenendo con tutte le forze nelle battaglie elettorali, sostenendo gli uomini e i partiti politici favorevoli al nostro programma professionale, combattendo gli uomini e i partiti politici che si dimostrino indifferenti o contrari. È vano, infatti, trastullarsi con la arcadica speranza che le querimonie e i salamelecchi possano da sé soli procurarci la vittoria. Ogni questione scolastica - ha dimostrato il nostro Kirner nel magnifico discorso inaugurale - ogni questione scolastica è questione politica, perché la soluzione di ogni problema scolastico non può non danneggiare, immediatamente o mediatamente, alcune classi sociali e rafforzare altre, e perciò non può non essere avversata - con lotta aperta o nascosta - da alcuni partiti po105 BibliotecaGino Bianco •

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