Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo evidente: prosternarsi umilmente davanti a tutti i partiti, chiedendo l'elemosina di pochi soldini, mettendo a capo delle nostre associazioni un catafalco di presidenti onorari, in cui le singole gradazioni politiche sieno ben dosate per non scontentar nessuno, e l'immagine dell'on. Sonnino 15 faccia contrappeso all'immagine dell'on. Ferri 16 e il prefetto della provincia dia il braccio all'arciprete della cattedrale: stendere insomma il tappeto per terra ad ogni mutar d'ora e fare il salamalecco di rito ai quattro angoli dell'orizzonte. Trentatré anni di esperienza han dimostrato l'efficacia di questa tattica. Gli altri, invece - e io spero ed auguro che sieno i piu, e che riescano anche a convincere e trascinar con sé i meno, ricostituendo la mirabile grande unanimità del Congresso di Firenze - gli altri non vogliono isolare il problema economico dagli altri problemi della scuola media, ma lo considerano come parte di un vasto e complesso sistema di riforme, di cui la classe insegnante ha il dovere di prender l'iniziativa; non vogliono isolare il problema della scuola media dal problema delle scuole elementari e universitarie, perché tutte le scuole in Italia sono trasandate e compio-- no male il loro ufficio, e gli insegnanti di tutte le scuole hanno il do-- vere di aiutarsi e appoggiarsi a vicenda nella battaglia comune, pur rimanendo ciascuna classe autonoma nella trattazione dei suoi speciali problemi: marciar divisi e colpire uniti. Finalmente noi intendiamo che la classe insegnante non si isoli in se stessa; ma si mescoli nella vita del tempo nostro, porti il problema della scuola davanti alla opinione pubblica, si rafforzi col consenso onnipotente delle moltitudini, imponga, combattendo e difendendo, il suo programma agli uomini politici e ai partiti. Perché, chiedendo il vostro aiuto, o cittadini, noi non vi chiediamo nessuna elemosina e nessun favore: il problema della scuola non è problema che interessi noi solamente, che per la scuola viviamo, ma interessa tutto il paese. È problema grave e terribile per voi, o padri di famiglia, che avete nei vostri figli la piu preziosa vostra ricchezza, che, affidandoli a buoni maestri, potete sperare da essi frutti buoni per la. vostra vecchiaia, ma abbandonandoli in iscuole insufficienti e indegne del sacro nome di scuola, correte pericolo di vederli isterilirsi miseramente nella intelligenza e nella morale. Il problema dev'essere grave anche per qualunque uomo di mente e di cuore si preoccupi del bene della patria, perché una gioventu mal istruita e mal educata è la piu grande minaccia che possa incombere sui futuri destini della nazione. Il problema della scuola, 1s Sonnino Giorgio Sidney: diresse con A. Franchetti la "Rassegna settimanale," poi divenuta la "Rassegna." Fu deputato dal 1880 al 191~ e senatore dal 1920. Sottosegretario al Tesoro nel ministero Crispi (1893-4) e nel IV ministero Crispi (1894-96). Fu due volte presidente del Consiglio (febbraio-maggio 1906; dicembre-marzo 1910). Nel novembre del 1914 fu ministro degli Esteri con Salandra. Dopo aver stipulato con l'Austria la neutralità dietro compenso, stipulò il Patto • di Londra (26-4-1915). Caduto il ministero Orlando il 23-6-1919, Sonnino abbandonò la vita politica. [N.d.C. J t6 Ferri Enrico entrò nel Parlamento italiano nel 1886, diventando il leader della corrente marxista rivoluzionaria nel Partito socialista italiano e direttore dell"' Avanti!." Fu nominato senatore nel marzo del 1929. [N.d.C.] 100 BibliotecaGino Bianco

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