Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo della compra e vendita, ma che si può smantellare col semplice capovolgerla; perché tanto varrebbe affermare che gli uomini politici e i partiti si venderebbero all'incanto a noi. Si disse da uomini onesti e sinceri, ma un po' troppo metafisici, che in quel modo noi uccidevamo negl'insegnanti i cittadini per lasciar vivi solo i professori; mentre il Congresso di Firenze ebbe precisamente l'effetto di ricordare agl'insegnanti che essi sono anche cittadini e che primo loro dovere è di volgere i loro diritti politici in difesa dei diritti della scuola. Si disse... ma se ne dissero tante di sciocchezze che a volerle ripetere e confutare tutte ci vorrebbe un secolo! L'importante è che gl'insegnanti, che forse si sperava di aizzare gli uni contro gli altri in lotte fratricide, mandando in rovina la Federazione e seppellendo per un bel po' il problema della scuola, gl'insegnanti si strinsero tutti intorno alle deliberazioni del Congresso di Firenze; e continuarono costanti, implacabili, desolanti i progressi della Federazione. La turlupinatura E allora nel parlamento gli uomini che "aderiscono a tutto" si misero in moto: nella seduta del 2 dicembre l'on. Di Stefano presentò una mozione per invitare il Governo a presentare un disegno di legge sull'istruzione secondaria12 ; e fu un precipitarsi a firmarla di "amici della scuola" di tutti i partiti; e gli uomini di giudizio e ben pensanti si affrettarono a gridare che una smentita piu clamorosa di quella non poteva avere il Congresso di Firenze: e l'aveva proprio dalle mani di chi per due sedute ne era stato il presidente. Come questa smentita sia andata a finire voi tutti lo sapete; né su di essa è opportuno insister troppo per non suscitare discussioni irritanti: una mozione presentata il 2 dicembre, che resta latitante fino a mezzo marzo e quando si arrischia ad affacciarsi alla luce si affretta a ritornar nelle tenebre promettendo di riaffacciarsi ai bilanci; una mozione, che si discuterà dunque sette mesi dopo essere stata prese.I)tata, e quando si discuterà non sarà piu buona a nulla, perché inviterà il Governo a presentare un disegno di legge, che non potrà essere presentato per il sopravvenir delle vacanze e magari delle elezioni generali - e per questo gli "amici della scuola" l'approveranno all'unanimità - questa, signori, non è una mozione, è una burla. 13 Ora ai nostri uomini di stato "non sarà inopportuno ricordare una circostanza che non è mai da dimenticare" - adoperiamo pure i termini monitod cari all'on. Morelli-Gualtierotti - che se la loro indifferenza può suscitare negl'insegnanti dolore e scoraggiamento, la burletta non può produrre che indignazione e rancore. E l'indignazione e il rancore sono pessimi consiglieri delle azioni umane. 12 V. nota a p. 50. 13 La mozione non fu neanche discussa pel sopravvenire opportumss1mo della crisi ministeriale nel giugno, proprio alla vigilia della discussione del bilancio della P. I. 94 BibliotecaGino Bianco

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