Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo ni? Con questi idealisti sarebbe per noi vergogna abbassarsi a disputare. Quando le condizioni economiche degl'insegnanti rappresentano, come ha detto il Carducci, "una iniquità sociale," quando esse sono, come ha dichiarato pochi giorni fa il Fraccaroli, 8 "per ogni rispetto indecenti," quale scimunito retore della decadenza può pretendere che gl'insegnanti compiano in modo adeguato il loro difficilissimo dovere? L'insegnante, oltre all'obbligo di mangiare e di nutrire i fìgli, ha quello di studiare, di comprar libri e riviste per seguire i progressi della scienza, per non perdere ogni genialità e freschezza di idee. Or quanti sono in Italia gl'insegnanti, che possano impostare nel loro piccolo bilancio famigliare una sia pur minima somma annua per l'acquisto di libri? quanti sono gl'insegnanti, che possono formarsi una loro libreria, quando i piu non avrebbero modo di conoscere neanche i nuovi libri di testo, se non li ricevessero in omaggio dagli editori? Altro che comprar libri e studiare! ma essendo lo stipendio insufficiente alle stesse piu elementari necessità della vita - i piu fortunati, dopo press'a poco un mezzo secolo di lavoro, arrivano a otto lire e centesimi al giorno lorde di ricchezza mobile! - gli insegnanti son costretti ad andare in cerca di lezioni private; ed è questa tanta forza di pensiero sottratto alla scuola; è - peggio ancora - talvolta occasione a mercimon1 disonesti e vergognosi, specialmente per opera di coloro, che sono entrati nella scuola per quel certo usciolino elettorale, che abbiamo innanzi ammirato; e di questi mercimon1 il discredito ricade sulla classe intera, che è, per fortuna, nella sua grande maggioranza onesta e scrupolosa; ma all'eroismo modesto e oscuro di chi attraversa con l'anima candida una vita lunga di ristrettezze e di tribolazioni, nessuno bada; mentre la disonestà di alcuni è tumore maligno che attira a sé gli sguardi e la ripugnanza di tutti. Agl'inconvenienti e ai pericoli delle lezioni private sono stati ben pochi i ministri, che non si sieno creduti in dovere nella loro profonda sapienza di rimediare, e hanno accatastate gride su gride, come faceva il governo della Lombardia al tempo dei Promessi sposi, e non hanno mai conchiuso nulla, perché il rimedio è uno solo: vietare senza nessuna eccezione le lezioni private, come non è lecito far gli avvocati ai giudici, come non è lecito lavorar fuori d'ufficio agl'ingegneri del genio civile;· ma perché il governo abbia il diritto d'imporre questa legge, deve prima compiere il dovere di assicurare agl'insegnanti una decente condizione economica, eguale a quella dei magistrati e degl'ingegneri del genio civile; e allora sia · inesorabile nella repressione dei disordini, se avverranno. Pagate, pagate, pagate, e poi destituite, destituite, destituite. Ma i nostri uomini di Stato a tutt'altro pensano che a pagare; e quanto a destituire i disonesti, non ci pensano nemmeno: non li hanno introdotti forse essi nella scuola per via dell'uscio lino elettorale? 8 Giuseppe Fraccaroli, docente di letteratura greca a Torino che aveva aderito successivamente al Congresso di Ancona del 1903. [N.d.C.] 90 BibliotecaGino Bianco

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