Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Polemiche con gli "amici della scuola" tici di un ordinamento amministrativo come il nostro - giacché quel che avviene nel ministero della P. I. avviene piu o meno in tutti - nel quale i ministri, invece di essere i sorveglianti e i correttori delle pubbliche amministrazioni, sono distributori d'impieghi a servizio dei deputati; e non fermiamoci neanche a considerare quanto danno derivi agli istituti , rappresentativi da queste abitudini amministrative, che trasformano in affarista il deputato; quel che alla scuola direttamente importa sia dalla pubblica opinione considerato, è il disordine e la corruzione morale che questi metodi di libera scelta introducono nella vita scolastica. Perché quando si introduce nella scuola una persona indegna, non è la stessa cosa che farla sedere davanti a un tavolo a "evader pratiche emarginate": il maestro è custode d'anime, ed è incalcolabile il male che può produrre un maestro indegno sulla educazione, sull'istruzione, sull'avvenire morale e sociale dei suoi alunni. Quan·do i politicanti vogliono favorire i loro protetti, li mettano nei botteghini di sali e tabacchi, li mettano a scriver carte inutili in altri inutili uffici, li facciano cavalieri, li facciano commendatori; ma sentano la necessità di rispettare la scuola! È questo un problema gravissimo; è anzi, a mio parere, la vera e propria questione fondamentale che bisogna risolver prima di qualunque altra, e prima della stessa questione economica: perché un miglioramento economico nelle condizioni della nostra classe, che non fosse preceduto da leggi nette e precise volte a circondare di stabili e non violabili garenzie la nomina degl'insegnanti, piu che riescir a vantaggio, riescirebbe a danno della scuola: se oggi, infatti, che il nostro pane è cosf scarso, è cosf vivace la ressa famelica intorno alla scuola, che cosa avverrebbe domani quando il pane fosse meno scarso e rimanesse sempre intatta nelle mani dei ministri la facoltà di disporre degli uffici secondo il loro buon volere? La ressa crescerebbe a dismisura, i favori, piu spesso sollecitati, sarebbero piu spesso accordati, e il miglioramento economico produrrebbe una grave depressione nelle condizioni morali della nostra classe con danno perniciosissimo per la scuola. Idealismo e realismo Ed eccoci arrivati alle condizioni economiche; delle quali ai professori, secondo una teoria nuova messa in giro per la circostanza, non è lecito parlare. Questo povero nostro paese, che per tanti anni è stato vittima di mille ingordigie e di mille ladrede, dopo che gl'insegnanti italiani cominciarono a parlare di condizioni economiche, fu invaso da un esercito di persone idealiste e disinteressate, che si schifano a sentir parlare di volgari argomenti, e vogliono pensar solo a farfallette e a fiorellini azzurri come la N anà di Emilio Zola. Mangiare e vestirsi, far figli, pagare il calzolaio e il fornaio! ma che obbrobrio è mai questo di sentir parlare di quattri89 BibliotecaGino Bianco

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