Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo bilitare che 2.000 fra i suoi soci. Questi duemila soci, raggruppati secondo le regioni e distribuiti nei collegi elettorali, dove per le condizioni speciali del luogo con pochi voti si può determinare la vittoria di un candidato e la sconfitta di un altro, possono dar la vittoria a una ventina di deputati; i quali scelti con abilità in un numero determinato di gruppi parlamentari, possono impegnare tutti questi gruppi a favore della Federazione a fare della Federazione una forza politica di prim'ordine. E questo senza contare i voti che ogni professore potrebbe trascinar seco, oltre il suo, senza contare l'effetto che su molti elettori incerti farebbe_ senza dubbio l'intervento ufficiale di un'organizzazione nazionale di professori a favore di un candidato e contro un altro; senza contare l'effetto delle conferenze elettorali degl'insegnanti, i quali - sissignori! - interverrebbero non col solo voto segreto in difesa del loro candidato, ma con la forza della parola e della cultura, trattando beninteso le questioni elettorali in nome della Federazione dal solo punto di vista scolastico. E tutto questo senza considerare gli effetti lentissimi e impercettibili per il momento, ma a lungo andare accumulantisi e disastrosi, che avrebbe per un partito politico l'esser fatto segno all'avversione e al disprezzo degli educatori della gioventu. Perché si ha un bel dire che gl'insegnanti nella scuola non debbono fare della politica e non debbono approfittare della loro condizione privilegiata per storcere le menti ingenue e indifese degli alunni pro o contro alcun partito politico! Ma quando un uomo vede la propria classe vilipesa, maltrattata, respinta da un partito, non può alla sua volta non detestare questo partito; e i suoi sentimenti, per quanta cura egli metta nel celarli agli alunni, non potranno non prorompere a un tratto in una esclamazione, in un cenno di dispetto, in un eloquente silenzio, che in c;:erti attimi di dimenticanza e di abbandono nessuno può in alcun modo né prevenire né punire. E gli alunni capiranno: e se il loro insegnante sarà riescito a farsi amare da essi, e i buoni ci riescono sempre, e i buoni saranno i piu irritati contro il partito che combatterà o trascurerà i diritti della loro classe, gli alunni si troveranno naturalmente orìentati, senza che lo stesso insegnante abbia voluto, contro alcuni partiti politici · e a favore di altri! Bel guadagno davvero mettersi contro di noi; e quale immensa forza morale non possiamo noi sprigionare, solo che lo vogliamo! Ed ora tocca agl'insegnanti stessi dir l'ultima parola. Tocca ad essi raccogliere la sfida sciocca lanciata contro di essi dagli amici della scuola. Se sapranno rintuzzar l'assalto con energia, evitando insieme di lasciarsi trasportare dal risentimento a manifestazioni, che possano impegnare troppo la loro azione futura, la loro causa farà a un tratto un gran passo, e la Federazione si affermerà finalmente come una forza rispettata e temuta da tutti i partiti, capace di rappresentare con efficacia e non per burla i diritti irriducibili della scuola. Ché se gli insulti, le calunnie, le minacce dei nostri nemici ci fan paura, sciogliamo allora la Federazione, e ricono86 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==