Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Polemiche con gli "amici della scuola" novanta per cento dei democratici, dei socialisti, dei proletari autentici scompare. Questo è avvenuto pel partito della scuola, che oggi si trova assalito brutalmente da tutti gli amici della scuola. Noi abbiamo cominciato prima di tutto coll'affermare che devono entrare nel partito solo coloro che, vivendo nella scuola, ne conoscono davvicino i bisogni, soffrono dei suoi mali, hanno, a causa della vita comune, comunità di aspirazioni, d'idee, d'interessi; ed ecco messi alla porta una gran quantità di amici della scuola. Poi ci siam trovati d'accordo sull'opinione che le aspirazioni, le idee, gli interessi di coloro che vivono nella scuola, hanno alcuni tratti caratteristici, per cui si distinguono dalle aspirazioni, dalle idee, dagli interessi di tutti gli altri gruppi sociali: il partito della scuola, dunque, si divide da tutti i partiti politici, perché il suo programma non si trova intero in nessun partito politico. Poi ci siamo avvisti che questo partito, se volesse avere la pretesa di attuare il programma con le sue sole forze, sarebbe destinato alla sterilità, perché nel viluppo degli altri partiti esso non avrebbe forza sufficiente per dominar tutti: deve quindi allearsi, caso per caso, con quei partiti, che accettino almeno una parte del suo programma: ed allearsi vuol dire non solo dividersi dai partiti avversari dei nostri alleati - ed ecco mille altri amici della scuola squagliarsi! - ma anche non essere la stessa cosa col partito alleato. Poi abbiamo· detto ai partiti democratici, coi quali abbiam capito che andavamo a finire coll'allearci: "Badate che, se· per ora stiamo con voi, perché questa è la forza delle cose, domani, se cos1 vorranno le nuove circostanze, ci stringeremo con altri e vi daremo licenza." Che cos'altro vuole il Tempo che il partito della scuola faccia per metter fuori delle sue porte tutti i poltroni, tutti i filantropi, tutti i mecenati, tutti gli imbroglioni della politica? E lo stesso fatto che insegnanti conservatori votano nel Congresso di Firenze l'idea della .miglior distribuzione delle entrate fra i vari bilanci dello Stato, quand'anche con questo si debbano intaccare i bilanci militari, mentre gli insegnanti socialisti già cominciano a domandarsi come dovrebbero atteggiarsi domani contro il partito socialista, qualora trascurasse i diritti della loro classe, questo fatto non vi dimostra a luce meridiana, che, fondato il partito della scuola, gl'insegnanti conservatori sono diventati meno conservatori, gli insegnanti socialisti son diventati meno socialisti, e tutti son diventati seguaci di una nuova organizzazione autonoma, indipendente, distinta dai vecchi partiti? "P ' l b . " our epater e ourgeots - E non vi vergognate - ecco che strillano gli uomini venerandi, i quali ammirano nella vita soprattutto la coerenza, e non hanno mai cambiato le loro opinioni, perché non sono stati mai buoni a staccarsi da 83 BibliotecaGino Bianco

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