Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo E d'altra parte non è detto in modo davvero sicuro che i partiti democratici debbano per sempre "far proprio il nostro programma." Se, per esempio, nella questione del nostro miglioramento economico i partiti democratici sono a noi larghi di simpatie e di appoggio, lo fanno non perché abbiano una politica scolastica propria - questa politica nessun partito l'ha all'infuori del partito clericale, e noi insegnanti dobbiamo crearla e suggerirla e imporla ai partiti laici -; ma fanno all'amore con noi, perché sperano di averci seco nel chiedere la riduzione delle spese militari. Domani, ottenuto questo scopo, della scuola non si occuperanno forse piu e ci butteranno via come limoni spremuti, e riesciranno a burlarci, se noi intanto ci saremmo stretti troppo fortemente ad essi, intercettandoci la via ad allearci con altri partiti. Chi ci dice che, ottenute col nostro aiuto nel bilancio dello Stato le economie, ch'essi desiderano, i partiti democratici non preferiranno volgerle verso impieghi a lor parere piu urgenti e piu utili, che non sia quello del miglioramento della scuola media? Né dobbiam dissimulare a noi e ai partiti democratici medesimi che, se in questo momento, su questo terreno che ci troviamo per ora ad attraversare, ci siamo incontrati con essi, in avvenire potremmo essere costretti a disunirci su parecchie altre questioni: per esempio un certo anticlericalismo facilone e pettegolo e bottegaio, di cui i partiti democratici fanno troppo spesso pompa nei loro giornali e che cercano, quando possono, d'introdurre nelle scuole, ci troverà sempre restii e pronti a lottare per difendere da certe suggestioni la dignità nostra e la dignità della scuola. Tutti sono amici della scuola Ed eccoci cosf arrivati a rispondere al Tempo,5 il quale domanda: "Il partito della scuola? Qu' est ce que c'est que ça? Qual è quel villan diventato l\lfarcello parteggiando che non si tenga diffamato, se alcuno lo sospetti soltanto di non appartenere a un partito simile? Tutti ne fanno parte e, facendone parte tutti, il partito non è piu partito, è la confusione, è la babele politica, su cui si innalzano i patroni, i filantropi, i mecenati e tutti gl'imbroglioni della politica." È una critica questa, la quale si può muovere a tutti i partiti: partito democratico? o chi non è al giorno d'oggi democratico? - partito socialista? ma se anche il papa è socialista! - organizzazione economica del proletariato? se essa significa difesa degli interessi proletari, tutti la vogliono questa difesa! Ma appena un partito veramente democratico o socialista o un'organizzazione veramente proletaria si afferma, subito il 5 Il "Tempo": giornale della democrazia italiana, successivamente giornale politico quotidiano (Milano anno I, n. I, 15 gennaio 1899/anno XII, n. 266, 25 settembre 1910). Direttore: Claudio Treves. Indirizzo: socialista-democratico. [N. d.C.] 82 BibliotecaGino Bianco

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