Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo ciuto di largirci un giornalista ufficioso di Roma, i cui parenti ebbero troppi favori dal compiacente Ministero in questi ultimi tempi, perché sia a lui lecito insolentire un Congresso, in cui si è chiesta ad alta voce appunto la fine dei favori! La politica La Federazione nazionale degl'insegnanti, noi dicemmo al Congresso di Firenze, non deve aderire a nessun partito politico, ma deve tenersi pronta ad associarsi, quando le circostanze lo richiedano, a quei partiti politici, i quali dei diritti della scuola si dimostrino validi e non platonici difensori. Ma poiché gl'insegnanti confederati si dividono politicamente in mille partiti - ed è questa la ragione, per cui la Federazione non può aderire stabilmente a nessun partito - ne nascerà che, quando la Federazione sia obbligata, non a confondere l'azione propria con quella di un determinato partito politico, ma ad incontrarsi con esso, salvo a tornare a dividersi subito dopo, scoppierà in siffatte condizioni non di rado nella coscienza di molti un dissidio strano e doloroso fra le loro convinzioni come cittadini, e l'opera della Federazione, a cui essi apparterranno come insegnanti, perché l'opera della Federazione si troverà in contrasto con l'opera del loro partito politico. Ma, aggiungevo, l'opera individuale degl'insegnanti sarà sempre pienamente autonoma e non rimarrà in alcun modo vincolata, se essi non vorranno, all'indirizzo dell'azione federale; e ad ogni modo sentiremo noi stessi il bisogno di sopire il dissidio, adoperandoci nelle file del nostro partito politico, affinché esso non si opponga ai desided della nostra classe, oppure - questo mi dimenticai di dirlo, ma sgorga logicamente da tutte le premesse - piantando una buona volta il nostro partito politico, quando non ci sia possibile indurlo a cambiare strada, e ricordandoci di esser solo insegnanti e addetti al partito della scuola. Questa poi è bella! gridano smascellandosi dalle risa gli amici della scuola: se voi stessi riconoscete che non di rado questo dissidio sorgerà, come potete sostenere che l'azione politica della Federazione non vincolerà in nulla l'azione individuale degl'insegnanti? Se questo fosse ammissibile, dovremmo ammettere anche che un circolo repubblicano fosse composto di elettori monarchici! Se la Federazione degl'insegnanti si associerà in ·qualche caso ad un partito politico, vorrà dire che i suoi aderenti lo sosterranno indipendentemente dalle proprie opinioni, e cos1, ammesso che questo partito fosse un giorno il conservatore, noi dovremmo vedere un socialista sostenere e difendere l'onorevole Sonnino! Conclusione strana, fatto impossibile. · Niente strana, niente impossibile! o cari e disinteressati amici. A quella conclusione ci arriviamo anche noi; e quel fatto è tutt'altro che impossibile, anzi è già accaduto. A Messina nei giorni passati (ott. 1902), 78 BibliotecaGino Bianco

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