Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organiz:::azio11e degli insegnanti e la scuola italiana all'ini:::io del secolo al buon insegnamento della fisica, non vogliono niente affatto riconoscere che il miglioramento del personale insegnante per mezzo di buoni e sed concorsi, con incoraggiamenti concessi ai migliori e l'ostracismo inflitto agl'indegni, con un giusto morale ed equo trattamento durante la carriera, con una condizione economica meno indecente dell'attuale, non vogliono riconoscere che un elevamento intellettuale e morale cosf ottenuto sia indispensabile al retto funzionamento della scuola. Infatti - essi dicono - è impossibile non riconoscere che, dato un ordinamento falso, la scuola non potrà mai dare buoni frutti anche se gli insegnanti fossero altrettanti Cresi, e che, d'altra parte, a parità di condizioni economiche e morali dei docenti, sarà piu socialmente utile quella scuola che vanterà migliore organizzazione. È come dire: fate dei programmi di fisica; e quando anche il professore di fisica sia una bestia, nominato senza concorso per la protezione di un senatore o di una cocotte, oppure quand'anche sia frastornato e sconvolto dalle gravi preoccupazioni per la vita materiale della famiglia, a mantenere la quale non basta il miserabile stipendio, quand'anche sia esaurito dalle lezioni private che dovrà fare (se le troverà per vie oneste) per procurarsi un supplemento di reddito, quand'anche sia esasperato e scoraggiato dalle ingiustizie e dagli arbitr1 del Ministero, ebbene con tutto questo po' po' di roba quel professore insegnerà lo stesso splendidamente la fisica. Noi, invece, che viviamo nella scuola e ne conosciamo le miserie, diciamo che con tutti i piu bestiali programmi di questo mondo - di programmi bestiali ce n'è oggi parecchi: basti dire che spesso sono stati compilati dai Capi divisione e dai Ministri! - un buon insegnante riesce lo stesso a insegnar bene la sua materia, perché il programma ce lo facciamo noi giorno per giorno, e noi conosciamo benone "gl'infingimenti e le coperte vie" per lasciar cadere in vano tutte quelle disposizioni ministeriali, che riteniamo dannose alla scuola; ma per bene insegnare, o con buoni o con cattivi ordinamenti scolastici, è indispensabile che gl'insegnanti sieno bene scelti, bene pagati, equamente trattati. Perché, cari amici, ogni ora di lezione - voi non lo sapete - è un'opera d'arte delicatis&ima: il maestro dev'essere un psicologo finissimo, e in certi momenti deve far anche l'attore: deve adirarsi e punire, quando amerebbe piuttosto ridere; deve dissimulare l'ira e il dispetto davanti a fatti, contro cui si ribellerebbe tutta la sua natura d'uomo. Ma perché possa compiere quest'opera fine, difficile, simile ad uno squisitissimo ricamo, gli è necessaria la tranquillità dell'animo, è necessario che la sua mente sia sgombra dall'ombra triste del bisogno e dei debiti! Come volete che compia appuntino la sua difficile opera chi ha ancora il fornaio da pagare e pensa che dopo la lezione pubblica deve darsi un gran da fare per procurarsi delle lezioni private, e riparare cosf all'insufficienza dello stipendio? Finché ci allieta il sorriso pur troppo fuggevole dei 25 anni, la cosa non è troppo grave: si ha financo il coraggio di ridere sulle scarpe rotte e sui pantaloni rattoppati, si 76 BibliotecaGino Bianco

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