Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Polemiche con gli "amici della scuola" Eccoci, pertanto, se non temono di stancarsi troppo facendo attenzione, ed aiutarli nella, ahimè, non sublime salita. Le volgari questioni economiche "Incomincia il Salvemini," scrive un amico, "col difendere il Congresso e la Federazione dall'accusa di trascurare gl'interessi della scuola per quelli degl' insegnanti, ed a questo proposito scrive che i professori non cercano solo un miglioramento economico ma anche morale, giacché vogliono essere garantiti dagli arbitri del potere governativo! Ma questo significa forse occuparsi della scuola o non piuttosto occuparsi di se stessi ancor piu di quello che viene loro rimproverato?" L'amico non ha ben compreso né l'accusa da cui io difendevo il Congresso, né il modo della difesa: l'accusa fatta a noi "di trascurare gl'interessi della scuola" è, a mio parere, cos1 ridicola, che io non la credei nel mio discorso neanche degna di confutazione; mi occupai solo della insinuazione lanciataci contro dai soliti idealisti da strapazzo, che gl'insegnanti confederati si occupassero solo "di volgari questioni economiche." E la mia risposta diceva: 1) anzitutto "è falso che gl'insegnanti medii sieno qui raccolti solo per chiedere miglioramenti economici: tratteranno anche di una gravissima questione morale, proclamando che non intendono pi'u soggiacere senza garanzia alcuna al beneplacito amministrativo"; 2) "gl'insegnanti si occupano alacremente di questioni scientifiche e pedagogiche in parecchie altre associazioni, e la nostra stessa Federazione ha per iscopo nobilissimo appunto il miglioramento progressivo degli ordini scolastici; e poiché condizione pregiudiziale a siffatto miglioramento è una profonda riforma nelle condizioni materiali e morali degl'insegnanti, cos1 la Federazione specializza per ora l'opera pro- . . ,, pna rn questo senso. Noi non volemmo, dunque, difendere i colleghi dall'accusa che si occupassero solo di se stessi: volemmo affermare, invece, che gl'insegnanti convenuti a Firenze in rappresentanza di 4.000 colleghi - che orrore! non è vero, o amici della scuola? - occupandosi per quella volta di se stessi, non trattavano solo un argomento economico (il miglioramento degli stipendi), ma anche un argomento morale (la fine degli arbitri amministrativi); e che entrambi i temi - economico e morale - non vanno considerati come chiusi in se stessi, ma come parti indivisibili ed essenziali di tutto un largo complesso di questioni scolastiche, delle quali anche ne accennavamo alcune: per esempio, la necessità di fare della scuola "un organo di alta e disinteressata educazione nazionale," il bisogno urgente di migliorare gli edifici scolastici e tutto il materiale didattico, la necessità di organizzare su basi scientifiche l'insegnamento delle lingue moderne. Ma gli amici della scuola, mentre sarebbero forse disposti a riconoscere con noi che un gabinetto ben provvisto di macchine è indispensabile 75 BibliotecaGino Bianco

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