Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo teria in istituti diversi fino alla concorrenza di un dato numero d'ore, pur essendo per se stesso giusto e potendo dar luogo a non trascurabili economie, avrebbe scarsi effetti immediati e sarebbe ad ogni modo insufficiente allo scopo, laddove è urgente il bisogno d'un immediato e non irrisorio miglioramento; aderisce al voto del Congresso parziale di Cremona e delibera che la Federazione Nazionale deve sostenere energicamente la necessità di aumentare il bilancio della Pubblica Istruzione mediante una piu equa ripartizione di fondi fra i vari bilanci dello Stato. V Polemiche con gli "amici della scuola" Leggendo per un mese di seguito tutte le severe critiche, mosse dai tanti amici della scuola - dagli amici ci guardi Dio! - alle idee che avemmo occasione di esporre durante l'oramai famigerato Congresso di Firenze, siamo rimasti davvero stupiti di tutte le infamie che ci uscirono dalla bocca in quel malaugurato giorno del 24 settembre, e ci siamo domandati rabbrividendo di terrore, come mai abbia potuto avvenire che 200 o 300 insegnanti di scuole medie, fra i quali c'erano filosofi, matematici, storici, ecc., ecc., invece di giustiziare sommariamente quelle piramidali atrocità, le abbiano invece approvate con una votazione unanime che; ha turbato la digestione a quasi tutti gli amici della scuola. Che sia proprio vero quanto ha scritto un commediografo e romanziere poco fortunato - memore del tempo in cui anche lui insegnò in un ginnasio a Firenze con quella serietà e con quei brillanti risultati che tutti ricordano - che, cioè, gli insegnanti italiani sono una massa di imbecilli? . A dissipare in noi il tristissimo dubbio, abbiam voluto rileggere il nostro sciagurato discorso; e - colpa forse di quell'immancabile amor proprio che non ci lascia mai esser giudici sereni in causa propria - ci siamo convinti che se le idee da noi esposte apparvero accettabili agli insegnanti intervenuti al Congresso e sono invece apparse erronee, inabili, illogiche, puerili, strane a tanti amici della scuola, questo è dipeso dalla circostanza che i nostri ascoltatori, da quelle persone intelligenti che erano, compresero a volo il discorso parlato; laddove gli amici della scuola hanno frainteso il discorso scritto, ed hanno bisogno di qualche benevola delucidazione per giungere ad afferrare il veleno dei singoli argomenti. t Dalla "Critica Sociale," anno XII, 1902, n. 22. 74 BibliotecaGino Bianco

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