Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

La politica degl'insegnanti al Congresso di Firenze gli istituti scolastici, in grazia della quale le scuole speciali e professionali assorbono tutta la borghesia minuta e disagiata, e nelle scuole medie entrano solo i figli delle classi benestanti. In Italia la scuola media è un po' la scuola di tutti, e la licenza liceale •è necessaria tanto a chi si propone di andare all'università, quanto a chi aspira a un impiego alle ferrovie o magari a un posto di guardia municipale. È un male, ma è cosf: e fino a quando sarà cosf, la scuola media sarà la scuola di tutte le frazioni del medio ceto, dalle piu grasse alle piu magre; e anche questo inconveniente avrà i suoi grandi vantaggi, perché la scuola media schiuderà la via a molti ·ingegni i quali altrimenti rimarrebbero inattivi e ignoti. Or come potete voi imporre un maggior carico tributario a quella piccola borghesia, anemica e dolorante, che dà la maggior quantità di alunni alle nostre scuole, come dà le maggiori forze politiche al paese? Si dirà che i poveri, 1 quali hanno ingegno, potranno studiare egualmente, ottenendo l'esonero dalle tasse. Ma perché fra i poveri debbono studiare solo quelli, che hanno ingegno, mentre i ricchi studiano tutti? dobbiamo noi, proprio noi, contribuire a rafforzare il privilegio del sapere a favore di una classe sociale e a danno delle altre? alla parte piu numerosa dei nostri alunni dobbiamo noi proprio interdir l'accesso alla scuola, respingendoli perché non hanno denari da pagare? dobbiamo proprio noi desiderare che il polline fecondatore del pensiero non si sparga su zone sempre piu vaste, tradendo la nostra stessa missione, contraddicendo alla nostra funzione altamente, altissimamente ideale: la diffusione del sapere? Se davvero il vostro miglioramento economico non potesse avvenire se non con l'aiuto di nuove tasse scolastiche, voi dovreste rinunziare ad esso, perché sarebbe dannoso alla scuola, perché voi non dovete per vivere perdere le cause della vita stessa. Economie nel bilancio della P. I. Altro rimedio: la riunione sistematica delle cattedre affini. I difensori di questo metodo si possono dividere in due parti: quelli che fanno dipendere questa riforma da una riforma generale dell'istruzione media, e quelli che si contentano di innestarla sul tronco degli ordinamenti attuali. Alle proposte dei primi, che per scoprire la pietra filosofale del nostro miglioramento senza aggravio dello Stato, riformano da cima a fondo la scuola, sopprimendo delle materie, aggiungendone altre, allargando gli orari di alcune, riducendo gli orari di altre, noi dobbiamo energicamente opporre una pregiudiziale attinta al sentimento incrollabile della nostra dignità. Non è dignitoso, non è giusto far dipendere da una riforma scolastica il miglioramento economico degl'insegnanti: se il greco si dovrà sopprimere, se la scuola unica si dovrà introdurre in Italia, questo deve avvenire per ragioni scientifiche, didattiche e· sociali e non per poter aumentare gli stipendi agl'insegnanti senza aggravio dello Stato. Se una n69 BibliotecaGino Bianco

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