Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo vatori o clericali, come non sono certo conservatori o clericali, tutti i colleghi aderenti all'Associazione di Roma. Alcuni colleghi di Milano, invece, dicono: "Le tasse scolastiche non si devono aumentare; economie nei bilanci militari non si possono fare; dunque raggruppiamo le cattedre, aumentando il lavoro degl'insegnanti e pagandoli di piu con le economie cosf ottenute. 11 Qui non solo arriviamo a conclusioni, che coincidono anch'esse col programma dei partiti conservatori, ma c'è un preconcetto politico, il quale reagisce sulle proposte dei colleghi di Milano: si parte dall'idea che i bilanci militari non si possono toccare e si cercano altre soluzioni al problema. Insomma la politica sarà sempre la nostra ombra e se non avremo il coraggio di riconoscere che essa è un'ombra indivisibile da noi, essa ben presto si trasformerà in incubo e avvelenerà e isterilirà la vita della nostra Federazione. Chiariamo, dunque, una volta per sempre gli equivoci, e dichiariamo a chi ci osserva e a noi stessi che noi facciamo azione scolastica e professionale, la quale non ha nessuna pregiudiziale politica. Ma sappiamo benissimo che questa nostra azione scolastica e professionale avrà necessariamente dei contraccolpi politici, secondo che i partiti politici si comporteranno di fronte a noi. Di questi contraccolpi noi non ci spaventiamo, anzi li speriamo e li invochiamo, perché sono l'unico mezzo che noi abbiamo nelle mani per scuotere la colpevole indifferenza del paese e dei pubblici poteri dinanzi ai problemi della scuola. Nell'aspra lotta dei partiti politici la Federazione nazionale lancia il proprio programma: beato il partito che prima lo raccoglierà. E se alcuno lo respingerà, tanto peggio per lui: egli si metterà contro gl'insegnanti, gl'insegnanti si metteranno contro di lui. O con voi, o senza di voi, o contro di voi! Niente dunque pregiudiziali politiche all'opera nostra e niente paura · dei contraccolpi politici. Noi ci mescoleremo nella vita del tempo nostro, non temeremo di perdere la nostra verginità politica, amoreggeremo con tutti i partiti per dominarli tutti senza legarci stabilmente con nessuno, combatteremo chi ai diritti della scuola si opporrà. Temer la politica significa isolarsi dal mondo, tagliarsi fuori dalle grandi correnti della vita moderna, essere schiacciati dal turbine di tutti i partiti per non aver voluto chiedere aiuto a nessun partito; significa per noi ricadere nella stracca e indecorosa ruminazione di sterili proteste, che è stato il disonore della nostra classe nei passati primi anni di vita nazionale. Il partito della scuola che oggi si fonda non è né fuori né dentro nessun partito politico; vuol esser sopra tutti i partiti; ma quando le circostanze lo richiederanno, nell'interesse della scuola e della educazione nazionale, esso si associerà coraggiosamente a quei partiti, i quali dei diritti della scuola si mostreranno validi e non platonici difensori. E gli effetti politici dell'azione professionale di questo nuovo partito della scuola non hanno nessun obbligo di accordarsi o di imporsi alle opi66 BibliotecaGino Bianco

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