Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

La. politica degl'insegnanti al Congresso di Firenze dei preti, e meno male che al tempo delle soppressioni il governo poté farne razzfa, altrimenti ci toccherebbe far lezione stando in piedi! Le scuole sono spesso antri indecorosi, e non solo nelle piccole città, ma nelle grandi, nella stessa Firenze! Io ho insegnato al ~iceo Galileo di Firenze, che è senza dubbio uno dei piu fervidi focolari di cultura nazionale: ebbene quando pioveva fuori, ci pioveva anche dentro; e nonostante che Firenze abbia nell'inverno un clima abbastanza temperato, in una classe maestri , e alunni dovevano far lezione in cappotto e cappello, con le mani nascoste dov'era possibile, e tremanti dal freddo. E quando il preside domandò che si mettesse un riparo, foderando la sala di legno, ci contentarono dipingendo il muro in modo che sembrasse legno, e solo dopo vive proteste ci dettero il legno vero che domandavamo. Questo è un simbolo: noi chiedevamo di esser salvi dal freddo materiale e ci rispondevano dandoci il conforto di una vernice ideale: allo stesso modo, oggi gl'insegnanti chiedono di essere sciolti dai vincoli immondi del bisogno e della ingiustizia, per poter dedicare tutta l'anima loro all'accurato adempimento del loro dovere, e si sentono rispondere candidamente dai mille amici della scuola che farebbero meglio a dare alla loro Federazione una mano di vernice pedagogica ed ideale! Ora noi dichiariamo che, liquidati i crediti che noi come persone vantiamo di fronte allo Stato, noi cominceremo a chiedere con altrettanta energia il pagamento del debito immenso che lo Stato ha verso la scuola, in cui noi viviamo. Perché un'aula ariosa ed equilibrata, un'ampia finestra che lasci penetrare nella scuola un sorriso della verde primavera che ferve e brilla nei campi! un materiale didattico copioso, svariato, elegante, dispongono l'alunno in uno stato di simpatico e lieto abbandono, attraverso cui il maestro può impadronirsi furtivamente dell'anima sua e soffiarvi dentro una scintilla di genio. Ed ecco dunque nuove spese necessarie, e ben piu gravi dei pochi milioni richiesti a soddisfare i diritti degl'insegnanti; e noi le chiederemo; e noi le otterremo. Ed ecco nuove questioni finanziarie, le quali saranno necessariamente questioni politiche; perché qualunque mezzo voi escogitiate per fronteggiare le nuove spese richieste dai diritti della scuola la vostra proposta sarà accolta dagli uni, respinta dagli altri, e intorno ad essa non potrà non determinarsi una battaglia politica. Volete voi oggi, per trovare i fondi occorrenti all'aumento doveroso degli stipendi degl'insegnanti, seguire i colleghi dell'Associazione romana nell'invocare maggiori tasse scolastiche? Ecco che la vostra idea coincide con l'idea dei partiti conservatori, i quali amerebbero fare della istruzione media un monopolio delle classi benestanti. Dovreste per questo spaventarvi della proposta dei colleghi di Roma? No: se la nostra discussio,. ne ci porterà a dover riconoscere dal punto di vista scolastico e professionale la necessità dell'aumento delle tasse, noi, nell'interesse della scuola, dobbiamo accettare l'idea dei colleghi romani, anche se non siamo conser65 3 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==