Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo si sottragga d'allora in poi per sempre al pericolo di nuovi atteggiamenti e di nuove azioni politiche? Voi ben sapete che le questioni scolastiche sono cosf strettamente avviluppate con tutta la vita della società, che finanche nelle piu astruse questioni pedagogiche, qualunque via voi vogliate adottare, essa coinciderà sempre col programma di qualche partito politico e religioso e si opporrà al programma di qualche altro partito, perché nessun partito che viva la vita del suo tempo può disinteressarsi della scuola, e ognuno deve per necessità di cose tentare di conquistarla. Una anzi delle piu nobili imprese della nostra Federazione dovrà essere in avvenire appunto quella di tutelare la scuola dalle prepotenze dei partiti, e farne un organo di alta e disinteressata educazione nazionale, imponendo al paese il concetto che la scuola, come la giustizia, pur non appartandosi dalle correnti rinnovatrici della intelligenza e della moralità umana, devono essere sovrane nella cerchia delle loro funzioni e autonome di fronte a tutti i partiti e a tutte le classi della società. La, nostra politica Se poi restringiamo l'esame alla presente nostra agitazione pel miglioramento economico e morale degl'insegnanti, appare evidente che essa, implicando un notevole aumento di spesa, è una questione finanziaria: e ogni questione finanziaria è questione politica: perché appena nel bilancio dello Stato si determina un margine, che consenta nuove spese, tutti i partiti si precipitano insieme sulla preda e ognuno cerca di volgerla a profitto di quella impresa, che crede piu utile agl'interessi propd o agl'interessi della Nazione. Né dobbiamo illuderci che le questioni scolastiche-finanziarie finiranno con la conquista del miglioramento economico degl'insegnanti. Quando l'opinione pubblica, il parlamento e il governo avranno soddisfatto le nostre richieste, noi ricominceremo da capo a domandare quattrini non piu per noi, ma per la scuola, e ne domanderemo piu, molti piu, che non ne domandiamo oggi per noi! Nelle nostre tetre aule, sulle pareti polverose, costellate di mille macchie multiformi e multicolori, agonizzano vecchie carte, consunte dal tempo, sulle quali i professori devono indicare agli alunni i mari, i monti, i fiumi, che non ci sono piu; banchi preistorici, incomodi, antigienici, sui quali mille generazioni di alunni hanno approfondito le loro orme, invocano lamentosamente, invano anch'essi come noi, una legge sui limiti d'età; il professore di scienze naturali deve spesso insegnare la sua materia senza preparati anatomici, e i sussidi didattici si riducono molte volte a quattro uccellacci spennacchiati, che sono quegli stessi che si salvarono dal diluvio, appollaiandosi nell'arca di Noè; le cattedre da cui dividiamo il pane divino della scienza, sono vecchi tavoli zoppicanti e misere poltrone sventrate, che risalgono alle antiche scuole dei frati e 64 BibliotecaGino Bianco

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