Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale L'aumento del costo della vita, che sopportano gli operai - dice la F.I.0.M. - è una conseguenza dei provvedimenti presi dallo Stato a favore dei datori di lavoro. L'enorme aumento dei dazi doganali ha fatto rincarare il prezzo di molti manufatti. Sospinta da queste correnti di interessi e di pensiero, la Confederazione generale del lavoro riconosce, per la prima volta, la esistenza e la gravità del problema doganale. Nell'ottobre del 1921, al tentativo della classe pa– dronale per ridurre i salari, la Confederazione del lavoro e il partito socia– lista hanno risposto, denunciando "le tariffe doganali come una enorme speculazione ai danni della collettività dei lavoratori e dei consumatori," e dichiarando che "gli organi proletari intendono condurre una lotta implaca– bile contro la politica protezionista." Non è il caso di farsi molte illusioni. Sono questi appena i primi accen– ni di un movimento probabile. E sono infinite le forme dei compromessi protezionisti escogitabili fra alcuni gruppi borghesi e alcuni gruppi prole– tari a spese della intera popola.zione produttrice e consumatrice. Ecco, per esempio, nell'agosto del 1921, una riunione di esperti della cooperazione, che si dànno la pena di ricercare le cause del caroviveri ed escogitare i mezzi atti ad infrenarlo. Questi còsiddetti esperti riconoscono fra le cause del caroviveri esservi "la restaurazione e il rincrudimento delle tariffe doganali"; ma quando vengono ai rimedi, domandano "la riduzione delle tariffe doganali fino alla soppressione di ogni dazio per i generi di largo consumo e di insuffz'ciente produzione. interna." Lo zucchero, dun– que, che è prodotto in misura sufficiente per il consumo interno (consumo beninteso, ridotto al minimo dagli alti prezzi), continuerà ad essere protet– to; e il grano, che non è sufficiente, non sarà protetto piu. È la tradizionale. mentalità protezionista-industriale del socialismo prebellico, che sì perpetua. E tutto l'ordine dei giorno votato da questa Commissione di esperti sembra diretto a preparare la base di un nuovo compromesso protezionista borghese– proletario; gl'industriali consentano che il Governo faccia larghi finanzia– menti agli organismi nazionali e provinciali della cooperazione e alle azien– de pei consumi (art. 1 ° dell'ordine del giorno); gl'industria1ì consentano alla immediata attuazione del già progettato Istituto di credito del lavoro finan– ziato dal Governo (art. 7); e le cooperative adopreranno la influenza politica, di cui godono nel partito socialista, per assicurare il protezionismo doganale a quelle industrie, che sono già riescite ad impadronirsi del mercato interno e i cui prodotti possono essere gabellati come merci di non largo consumo, putacaso le barbabietole zuccherine. , Ma è già un fatto notevole che il probl'ema doganale non venga piu sistematicamente ignorato e preso in burletta. Quel che piu importa, non si tratta di una vera conversione degli uomini antichi per ispirazione cele– ste: nuovi gruppi, con interessi nuovi, si sono fatti innanzi a fianco degli antichi; e il passo degli uni deve per forza uniformarsi alla misura del passo degli altri. 614 BibliotecaGino Bianco

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