Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Tirando le somme patrocinare presso il Governo - "Comitato d'affari della borghesia," come lo definisce il socialismo intransigente - gl'intèressi dei contadini e degli operai impegnati nella produzione delle barbabietole e dello zucchero. Va da sé che i proprietari delle fabbriche e delle terre non si lamentarono affatto di questa speciale forma di... collaborazione di classe, che assicurava i loro profitti. Ma allora, perché strillare tanto contro il caroviveri e contro gli affa– matori? Perché invocare e preparare leggi sul "giusto prezzo"? I prezzi alti, per essere "giusti," hanno l'obbligo di profittare solamente a quelle categ~ rie di produttori, a cui appartengono gli elettori dei deputati socialisti? Insieme con lo zucchero, le ligniti. Prima della guerra, funzionavano in Italia trentasette miniere di lignite, che produssero, nel 1913, 700.000 tonnel– late di combustibile. Durante la guerra, salito a prezzi iperbolici il carbone estero, fu conveniente sfruttare giacimenti di lignite anche poverissimi; e le miniere salirono da 35 a 137; ma la produzione non crebbe che di 400.000 tonnellate, parte delle quali furono date da una piu intensa produzione delle vecchie aziende. Finita la guerra, via via che i prezzi del carbone este– ro scendono a livelli meno anormali, è naturale che quelle cento miniere p~ verissime, il cui sfruttamento poteva convenire solo in momenti eccezionali, vengano abbandonate, e che i lavoranti da esse assorbiti e... imboscati du– rante la guerra - quasi tutti contadini dei paesi circostanti - ritornino alle antiche occupazioni con una ragionevole indennità di licenziamento. Altri milioni di uomini, durante la guerra, sono stati distratti dalle loro profes– sioni normali, e tenuti sotto le armi, e poi congedati a guerra finita, e nes– suno ha preteso che il Governo li tenesse in eterno sotto le armi per evitare loro il pericolo che rimanessero disoccupati. Perché i minatori improvvisati delle miniere di guerra dovrebbero ottenere un trattamento speciale? Naturalmente, non cosf la pensano i minatori: il loro impulso imme– diato è a rimanere dove sono, mantenendo piu alto che sia possibile il livello dei loro salari, e ·domandando al "governo ladro" la sicurezza del loro 1mp1ego. Ed ecco subito un deputato socialista, che accetta la presidenza di un Consorzio cooperativo minerario, e getta un "grido d'allarme" per esigere dal Governo che mantenga "la produzione lignitifera alle cifre del periodo di guerra," anzi la faccia salire a quattro milioni di tonnellate annue: e a questo scopo l'amministrazione delle ferrovie dovrebbe trasformare "un certo numero di locomotive" (perché non tutte?) per adattarle all'impiego della lignite; e i fuochisti delle ferrovie dovrebbero essere "pagati meglio," perché si sottomettessero all'uso della lignite, che aumenta le loro fatiche; e il Governo dovrebbe imporre l'uso della lignite a tutti i servizi dipendenti dalle pubbliche amministrazioni; e l'uso della lignite dovrebbe essere "im– posto per legge in tutti i casi in cui la lignite può senza danno sostituire il carbone"; il Governo dovrebbe finanziare le società che si propongono di im– piantare centrali elettriche a base di lignite; e dovrebbe esentare dall'avoca– zione dei sovraprofitti di guerra gl'impianti di questo genere; e tutto questo 605 BibliotecaGino Bianco

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