Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

La, crisi socialista Solamente in questa ·"ragionevolezza" ogni · carattere democratico è completamente sparito. Che differenza c'è, nell'azione pratica, che è quella che veramente ha importanza politica, fra l'on. Canepa, che chiede un "regime di favore" per l'industria della profumeria, e l'on. Maraini che l'ha ottenuto per gli zuccheri? Arrangiati, che io mi arrangio. Questo è stato il programma vero e il metodo d'azione giornaliera del socialismo italiano in quest'ultimo decen– nio. E poiché, quando si tratta di arrangiarsi, sono sempre i piu forti, i meglio organizzati, gli elettori, quelli che riescono ad arrangiarsi, e le spe– se sono fatte dai deboli, dai disorganizzati, dai non elettori, - cosi'.il par– tito socialista italiano si è ridotto a poco a poco a non essere altro che la organizzazione politica di una esigua minoranza della classe lavoratrice, la quale in compenso del "regime di favore" ottenuto per sé dai gruppi di governo, ha abbandonato alk, strapotere di questi gruppi il resto della classe lavoratrice. La conseguenza necessaria doveva essere che a poco a poco il partito socialista doveva, come ha detto l'on. Giolitti, non avere piu presa sulle masse: le masse, disprezzate ed a~bandonate, sono diventate indifferenti od ostili al partito socialista. E alla sua volta, il partito socialista è diventato indifferente ed ostile al diritto politico fondamentale delle masse: al suffragio universale. La organizzazione politica della minoranza proletaria "ragionevole," i cui desideri "realizzabili" erano finora cosi'. facilmente accolti dal Governo, sente confusamente che il suffragio universale sposterà tutto l'equilibrio delle forze politiche. Sente che dal diritto di voto riconosciuto a tutti essa sarà costretta a rinnovare la sua tattica, a fermarsi per cercare la solida– rietà dei nuovi venuti, a generalizzare la organizzazione, ad occuparsi di interessi universali, se non vuole vedersi schiacciata dal suffragio univer– sale. E si impenna. Si rifiuta. Aspetta inerte la riforma, fra lo stupore e la paura. Non trova in sé la iniziativa per mettersi con uno sforzo di volontà a capo dei nuovi eventi. Il partito socialista italiano va incontro al suffragio universale, discutendo di quisquilie tattiche. - Dev'essere ministeriale? - Antiministeriale? - riformista? - rivoluzionario? - dividersi? - resta– re unito? - assistere alla seduta per la Libia? - non assistere? - stare in piedi? - stare seduti? - applaudire? - tenere le mani in tasca? - E il prossimo congresso di giugno sarà destinato tutto anch'esso a discu– tere di siffatte cose interessanti e allegre. E cosi'., senza idee, senza pro– gramma di riforme concrete d'interesse generale, ,il partito socialista si prepara ad affrontare la intera classe lavoratrice fornita del ·diritto elet– torale! Questa è la crisi vera del partito socialista. Ed è indipendente dalla im– presa di Tripoli. Tripoli l'ha precipitata: niente piu! [Da "L'Unità," 16 marzo 1912, firmato: G. s.J 511 BibliotecaGino Bianco

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