Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale La corruzione il Governo la fa, non solo permettendo la compera dei voti, ma distribuendo, per mezzo del deputato ministeriale, impieghi, porti d'arme, grazie sovrane, condoni di imposte, sviamenti di processi, ecc. L'intimidazione si compie per molte altre vie. Il delegato di pubblica sicurezza, specialista in operazioni elettorali, che è distaccato dal prefetto nel comune in cui occorre dare battaglia, toglie le licenze di minuta ven– dita agli esercenti contrari al partito, diciam cosi, dell'ordine; richiama dal domicilio coatto i malviventi e li aggrega alle squadre di propaganda del partito governativo; sorveglia i seguaci del partito contrario, li pro– voca e, al primo scarto, li mette al fresco; chiude gli occhi sulle bastonate, che toccano ai nemici, e interviene energicamente, con la fascia ad arco– baleno sul petto, quando sono in pericolo i congiunti. Negli ultimi giorni che precedono la votazione, il paese è in istato di assedio: squadre di elettori governativi, tra i quali non mancano mai questurini travestiti, in fraterno connubio con la malavita, occupano le strade e i crocicchi; co– stringono gli elettori avversari a rimanere in casa; invadono. i comitati elettorali nemici. e li chiudono per forza; fanno la guardia ai locali, in cui sono sequestrati gli elettori malsicuri, e li accompagnano a votare con la scheda visibile in mano. Questa è la tattica nel caso che il Consiglio comunale sia nelle mani della camorra governativa. Se nel comune è stabilito un partito d'opposi– zione, il Governo aggiunge lo scioglimento del Consiglio comunale. Il commissario regio riceve dal prefetto, che alla sua volta l'ha ricevuta dal deputato, la nota delle persone, ai cui servigi egli si deve mettere. I consi– glieri indicati dal prefetto sono i capi della fazione, che va messa al po– tere; amministrano il comune sotto la maschera del commissario; destitui– scono gli impiegati avversari e mettono a posto gli amici; intimidiscono gli incerti e li obbligano a diventare agenti elettorali; moltiplicano le con– travvenzioni per l'igiene contro i nemici, annullando quelle degli amici, e lanciandone delle cervellotiche còntro i poveri diavoli per poterle poi revo– care e accaparrarsi cosI altri voti; ritirano o concedono, sempre in vista dei voti, i permessi di occupazione del suolo pubblico; adoperano tutti i fondi della beneficenza per la corruzione elettorale; disperdono in un mese tutti gli stanziamenti di un anno per i lavori pubblici, distribuendoli fra gli appaltatori secondo le convenienze elettorali, e ben inteso che gli appaltatori intascheranno i quattrini e non faranno i lavori. E il regio commissario firma i mandati, spiega al prefetto la necessità delle cana– gliate, garantisce da ogni procedimento penale gii amici. Nello stesso tempo studia col microscopio i bilanci dell'amministrazione che è stata tenuta dal partito da stritolare: se irregolarità vengono fuori tanto meglio; se non ne trova, le inventa; cosI sottomette a processo il sindaco e gli as– sessori contrari, rendendoli inèleggibili. E, se alcuno si arrischia a resi– stere, è messo in carcere per ribellione fino al lunedi dopo le eleziont, affin– ché non possa votare. E se qualcuno è cosi ingenuo da querelarsi, è sicuro 490 BibliotecaGino Bianco

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