Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

La piccola borghesia intellettuale nel Mezzogiorno d'Italia 5. Come si fanno le elezioni E il deputato meridionale è, salvo ranss1me eccezioni individuali, il rappresentante politico di una delle due camorre di professionisti affa– mati, che si contendono il potere amministrativo. Il suo ufficio consiste nell'impetrare l'acquiescenza della prefettura, della magistratura, della questura, alle cattive azioni dei suoi seguaci, e votare in compenso la fidu– cia al Ministero in tutte le votazioni per appello nominale. Cosi la corruzione della borghesia meridionale arriva a Roma e da Roma impesta tutta l'Italia. Con questa differenza: che le provìnce set– tentrionali, presidiate da una borghesia non indegna della sua funzione politica e sociale, e forti di una vigorosa vita autonoma, reagiscono contro l'infezione della Città Eterna, e bene o male fanno la loro strada. Nel Mezzogiorno la corruzione propinata dal Governo centrale si accumula a quella che pullula nella vita locale, e tutto il paese si sprofonda in una soffocante palude di anarchia e di volgarità. La strategia politica e la tattica elettorale di ciascun partito si ridùce a un punto solo: assicurarsi per mezzo del deputato ministeriale il favore della prefettura nella pratica amministrativa giornaliera e nelle lotte elet– torali. Delle persone, che formano una massa elettorale, una parte non va mai a votare. Quelli, che vanno a votare, si possono dividere in tre por– zioni: i due gruppi, che seguono stabilmente i due partiti impegnati nella lotta, e un gruppo intermedio che, spostandosi ora di qua ora di là, determina la vittoria. In generale ogni partito può contare su una massa, non molto estesa, ma sicura di elettori, i quali votano ad ogni costo per esso, sia perché profondamente convinti degli ideali propugnati dal par– tito sia ,perché interessati alla vittoria del partito, da. cui hanno ottenuto o sperano di ottenere impieghi, appalti, favori personali di ogni genere. Quando gli elettori sono molti, e soprattutto quando la maggioranza del corpo elettorale è formata da lavoratori, che non possono aspirare a impieghi, non concorrono agli appalti e non possono essere tutti conqui– stati con la corruzione personale, i partiti sono obbligati ad occuparsi degli interessi generali per mantenersi le simpatie della grande massa non legata alla loro causa con vincoli personali. E le pressioni governative hanno generalmente scarsa efficacia. Dove, invece, come nell'Italia meridionale, gli elettori sono ·pochi, e il proletariato non ha peso politico, e domina solo la piccola borghesia improduttiva, e gli interessi generali sono del tutto dimenticati, e ogni lotta politica si riduce alla conquista degli impieghi, degli appalti, dei bilanci comunali, - ivi l'influenza del Governo non può incontrare nessun apprezzabile ostacolo. Basta, infatti, al Governo intimi– dire nelle elezioni le poche centinaia di persone aderenti stabilmente al partito, che esso vuole abbattere, e corrompere le poche centinaia di elet– tori, che formano la massa intermedia; e la vittoria gli è assicurata. 33 489 BibliotecaGino Bianco

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