Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Riceviamo: Echi del nostro Congresso Il Prof·~Gaetano Salvemini Firenze, 29 ottobre 19'1 O On. Redazione dell'Avanti!, Sono costretto a chiedere ospitalità per rettificare o chiarire alcune affermazioni inesatte che l'Avanti! ha pubblicate a mio riguardo, e per da– re una spiegazione che l'Avanti! mi ha categoricamente chiesta. I Nel congresso di Milano, combattendo la proposta di espellere i mas– soni dal partito socialista, io non dissi che la espulsione metterebbe fuori del partito i socialisti migliori. Dissi che la espulsione colpirebbe solamente i massoni migliori, i piu innocui, quelli che non fanno misteri della loro qualità massonica, e in generale sono in perfetta buona fede; mentre rimar– rebbero indisturbati i massoni veri, i peggiori, quelli che si nascondono accuratamente per potere manovrare al sicuro. Per queste 1 considerazioni, il nostro ordine del giorno,1 mentre afferma la contraddizione fra i princip1 massonici e i princip1 del socialismo, fra gli obblighi che nascono dall'appartenere alla organizzazione massonica e gli obblighi dell'organizzazione socialista, non propone espulsioni che sa– rebbero o ingiuste o vane; ma si limita ad invitare i socialisti a non entrare in massoneria o ad uscirne se ne fanno parte. Per quei socialisti, poi, che non credono di accettare quest'invito, per– ché in buona fede non consentono nel nostro giudizio di incompatibilità, noi proponiarpo che sieno semplicemente invitati, sul loro sentimento di onore, a dichiarare pubblicamente la loro qualità massonica, come faceva appunto quell'Andrea Costa, che essi ricordano sempre quando si tratta di fare proseliti e di negare la incompatibilità fra socialismo e massoneria. 1 L'o.d.g. presentato da Ugo Guido Mandolfo. La questione, devoluta alla Direzione del partito, fu risolta soltanto dal congresso di Ancona del 1914 con l'espulsione dei massoni. [N.d.C.] 456 BibliotecaGino Bianco

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