Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Riforme parziali e riforme generali Leggo l'ordine del giorno che propongo personalmente,8 perché non so ancora se il nostro gruppo sarà ufficialmente costituito. Ci riuniremo dopo. I\ primo comma è uguale a quello delf ordine del giorno Turati, per– ché intendiamo affermare cosf la nostra funzione riformista e il distacco nostro dai rivoluzionari: Il congresso, mentre riafferma che la rivoluzione socialista non sarebbe che un nome senza contenuto, quando non propugnasse le successive conquiste da parte del proletariato e tutte quelle riforme che, pure essendo compatibili col presente assetto economico, ne spostino gradualmente· l'asse, creando condizioni sempre piu favorevoli al proletariato nelle sue lotte di classe, e rinforzando la capacità tecnica, morale, poli– tica, ad esso necessaria per dominare tanto le pubbliche amministrazioni quanto la gestione delle aziende economiche: riafferma anche che l'azione per la conquista delle riforme in tanto ha carattere socialista, in quanto tiene presenti i diritti della intera classe lavoratrice, e in tanto ha vera funzione rivoluzionaria, in quanto suscita per l'opera di conquista lo sforzo cosciente dell'intero proletariato organizzato in partito di classe; dichiara pertanto che le sole riforme, di cui il partito socialista possa farsi 1mz1atore, debbono essere sempre tali da promuovere l'elevamento economico politico e morale della intera classe lavoratrice, e da potere suscitare intorno a sé lo sforzo assiduo e solidale della intera classe; che gli organi direttivi e rappresentativi del partito contravvengono ai doveri dell'azione socialista allorché sacrificano ad una determinata riforma, sia pure di inte– resse generale, le necessità permanenti superiori dell'azione socialista; oppure abbando– nano la conquista di una riforma generale per dichiararsi soddisfatti e farsi iniziatori di provvedimenti frammentari, che assicurano bensi vantaggi facili ed immediati a piccole minoranze della classe, ma rendono da allora in poi queste minoranze indiffe– renti allo sforzo, che la maggioranza, non pronta, deve ancora compiere per la riven– dicazione dei propri diritti, e cosf paralizzano e compromettono la conquista della riforma completa; che alle iniziative delle organizzazioni economiche per il raggiungimento di riforme interessanti singoli gruppi, il partito e i suoi rappresentanti hanno il dovere di , dare un appoggio solo in quanto tale aiuto non contrasti e non storni l'azione generale che in quel momento il partito compie nell'interesse dell'intera classe lavoratrice (applausi da sinistra). [Da "P.S.I. XI Congresso Nazionale. Resoconto stenografico. 21-25 ottobre 1910," Milano, 1911.] 8 L'ordine del giorno Salvemini, escluso il primo capoverso, è quasi letteralmente rifuso in quello presentato da Modigliani, che riportò 4.547 voti contro i 13.006 dell'ordine del giorno Turati, e i 5.928 dell'ordine del giorno della sinistra presentato da Costantino Lazzari. Salvemini votò per l'o.d.g. Modigliani, con la seguente dichiarazione di voto: "Se dovessi badare solo al contenuto dell'ordine del giorno e del discorso Turati; se dovessi secondare esclusivamente la fede che ho nella sincerità con cui Filippo Turati ha parlato; se dovessi lasciarmi dominare solo dalla gioia che io provo in questo momento dopo che il mae– stro mio ha accolto nel suo grande pensiero una parte del mio pensiero, io voterei subito l'ordi– ne del giorno Turati. Nulla mi sarebbe piu grato che rientrare subito nelle fite da cui per un momento ho sentito il dovere di staccarmi con animo addolorato e in cui nulla desidererei di piu che rientrare. Ma lo stato d'animo che questo congresso ha, non creato ex novo, ma definito con maggiore chiarezza nel Turati e che certo comincerà, subito che ci siamo divisi, a manifestarsi in lui nella sua opera concreta continuativa, io· non so fino a che punto continuerà ad essere con– diviso permanentemente da tutti coloro che voteranno con lui e governeranno con lui il partito. "Poiché l'ordine del giorno Turati implica nbn solo la fiducia nelle dichiarazioni personali di Filippo Turati, ma anche approvazione dell'opera del Gruppo parlamentare, che io sento di non potere approvare - anche se debbo riconoscere di essere stato eccessivo e non sempre opportuno nella forma - io sento perciò il dovere di non mutare e resto perciò fermo nel votare l'ordine del giorno Modigliani. " Cfr. "Atti del Congresso," pp. 363-4. Sulla posizione congressuale di S. cfr. anche piu avan– ti, pp. 456 sgg. [N.d.C. J 455 BibliotecaGino Bianco

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