Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Suffragio universale .(specialmente in rapporto al problema meridionale) mi di proscioglimento; b) sia perché, avendo questa istruzione, sono impe– diti dal prendere il certificato di proscioglimento dalle formalità che ren– dono noioso e umiliante quest'esame; e) sia perché, avendo il certificato di proscioglimento e gli altri titoli necessari in regola, sono ostacolati nel loro diritto dai cavilli ostruzionisti e disonesti delle commissioni comunali e provinciali; d) sia perché, mentre potrebbero senza difficoltà acquistare il diritto elettorale, non si curano di farlo. In quali proporzioni si dividono, fra classi proprietarie e classi lavoratrici questi ventidue maggiorenni, non analfabeti_ ma non elettori, è impossibile determinare con esattezza: certo, anche in questo campo le condizioni della classe lavoratrice devono essere peggiori di quelle delle classi benestanti; ma per non correre pericolo di esagerare, calcoliamo che le due classi contribuiscano in parti eguali a for– mare quel 22%; e avremo che, per i motivi sopra enumerati, almeno altri undici lavoratori maggiorenni sono privi del diritto elettorale. In Italia, dunque, mentre su cento maschi maggiorenni solo trentaquattro sono elet– tori, ci sono almeno cinquantacinque lavoratori privi del diritto elettorale, e perciò incapaci di tutelare gli interessi politici della loro classe. In siffatte condizioni, dove i socialisti scettici in fatto di riforme elet– torali sperano di trovare le forze "politiche" necessarie per strappare alle classi oggi dominanti e ai partiti conservatori le grandi riforme necessarie alla classe lavoratrice? Non sentono essi che, col diritto elettorale ristretto com'è oggi in Italia, le stesse libertà elementari conquistate con tanta pena fra il 1892 e il 1900, si riducono "sul terreno politico" a non essere altro che la libertà di gridare? Non sentono che la riforma elettorale è la condi– zione indispensabile perché la classe lavoratrice possa mettere in valore "sul terreno politico" le forze che riesce ad organizzare con l'uso delle libertà elementari? In Inghilterra il partito liberale ha potuto tentare la grande riforma finanziaria di Lloyd George 7 perché ha alle spalle un corpo elettorale che comprende il 17,4% della popolazione. E con tutta questa grande massa di lavoratori mobilizzata in difesa del programma tributario liberale, la bat– taglia è stata vinta con enormi difficoltà; e a un certo punto i liberali han . sentito che neanche quelle forze sono sufficienti a una vittoria definitiva; e devono per il momento volgere la loro attenzione verso le riforme eletto– rali e costituzionali. Dove troverebbe in Italia, con un corpo elettorale che comprende solo 1'8,6% della popolazione, la riforma tributaria - ripetiamo una riforma tributaria radicale, e non una riforma pannicello caldo - le forze per 7 Nel 1909, la Camera dei Lords respinse il bilancio presentato da Lloyd George e appro– vato dalla Camera dei Comuni, che disponeva una imposta progressiva sul reddito. Esso però fu approvato l'anno successivo dopo che le elezioni ebbero data la maggioranza ai fautori della nuova legge, inducendo il re a minacciare la Camera dei Lords della nomina di un numero di nuovi membri tale da modificare la vecchia maggioranza, se questa avesse persistito nella opposi– zione. [N.d.C.] 403 BibliotecaGino Bianco

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