Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Cooperative di lavoro e movimento soc_ialista bito conto dei bisogni del proletariato meridionale; oppure questo continue– rà a rimanere escluso, dimenticato? Se il Gruppo parlamentare avesse avuto a cuore la riforma elettorale un po' piu di quanto non affermi ora, avrebbe preteso che il Governo, uscis– se dalle frasi generiche, e presentasse subito un progetto concr~to, al quale non si opponeva nessun ostacolo finanziario. - Allora i deputati avrebbero votato a ragion veduta; e il partito avrebbe potuto prender subito una posi– zione netta: se il progetto governativo fosse apparso insufficiente l'avreb– bero respinto, insistendo nella propaganda del suffragio universale; se le proposte del Governo fossero state buone, la propaganda e l'agitazione si sarebbero concentrate ~n favore del progetto governativo: avremmo saputo, cosf, tutti, su quale terreno camminiamo, e non saremmo rimasti, come purtroppo siamo, paralizzati. . Ma il Governo non poteva presentare proposte concrete soddisfacenti; perché è nelle mani dell'on. Giolitti; e l'on. Giolitti non può volere una riforma elettorale seria, che minacci di sconquassargli la clientela delinquen– te meridionale, di cui è il capo. E il Gruppo parlamentare non ha dato battaglia su questo punto, perché la riforma elettorale non è per esso il pun– to centrale del problema politico italiano. L'anticlericalismo Il punto centrale è l'anticlericalismo. A proposito del quale il Gruppo proclama di "avere avuto sempre cura di distinguere il proprio atteggiamen– to da quel vuoto anticlericalismo· massonico," in cui anzi si compiacque "denunziare un diversivo, indirizzato a distrarre il proletariato dalle proprie specifiche rivendicazioni di classe." - Ma l'estensore di questo periodo con– fonde le opinioni e le intenzioni e le dichiarazioni di alcuni deputati socia– listi con l'opera collettiva del Gruppo parlamentare. La quale non può coin– cidere perfettamente con l'opera personale di ciascun deputato, ma è la ri~ sultante delle diverse tendenze delle diverse frazioni del Gruppo parla– mentare. Fra queste frazioni ce n'è una, che non ha nessuna responsabilità in quel che avviene, perché è formata dagli strafottenti e dagli inerti, i quali se ne infischiano di tutto e di tutti, e lasciano che le cose vadano a modo loro, senza stare a badare ad esse ed a marcirsi l'anima. C'è la frazione degli "economici" che s'interessano piu specialmente di cooperazione, di organizzazione operaia, di legislazione sociale, e tenderebbero a trascurare tutto ciò che non fosse vantaggio immediato delle loro organizzazioni, e sono indifferenti all'anticlericalismo, come alla riforma elettorale, come a qualunque iniziativa capace di mettere le organizzazioni in lotta aspra col Governo e di rendere il Governo ostile nell'azione legislativa e amministra- 383 BibliotecaGino Bianco

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