Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Cooperative di lavoro e movimento soc_ialista "sulle necessità di un accordo fra industriali e operai diretto ad ottenere la difesa e l'incremento dell'industria nazionale." Passa a dimostrare - riferisce l'Avanti! del 27 maggio 1910 - come l'accordo sia possibile e quanto sarebbe benefico. Pone in luce quali vantaggi presenterebbe per l'industria un'azione comune delle classi industriale ed operaia tendente ad ottenere la necessaria protezione. Conclude col rilevare come l'accordo avrebbe per conseguenza una maggiore affluenza del capitale, faciliterebbe la legislazione sociale e la istituzione di uffici di colloc_amento comuni; e col favorire i progressi dell'industria costituirebbe il solo efficace e logico rimedio contro i fenomeni della disoccupazione e della emi– graz10ne. È un invito bello e buono; a cui a quest'ora da parte nostra avrebbe dovuto essere stato risposto un no chiaro e tondo. Ma si vede che questo sarebbe un "libertinismo dottrinario, astraente dalle condizioni di fatto della produzione e del proletariato italiano" - come dice il Gruppo parlamentare. I signori industriali, dunque, si facciano avanti. Il partito socialista rilascia ad' essi di fare comodamente i loro affari, perché oramai ha messo giudizio e· non ha piu certe ubbie da dottrinart La riforma elettorale A tutti questi sintomi di pericolose tendenze oligarchiche l'Avanti! oppone la prova di largo spirito democratico data dal Gruppo parlamentare, allorché ha posto come condizione del voto favorevole al ministero Luzzatti la promessa della riforma elettorale. E ariche il Gruppo parlamentare affer– ma di essere stato determinato a votare pel Ministero "precipuamente dalla riconosciuta opportunità di agevolare la via a quel maggiore possibile allar– gamento del diritto di voto, che il partito propose a sé come immediata piat- f ,, ta orma. E certo, se cosf fosse, tutta la mia critica sarebbe vittoriosamente abbat– tuta; e nessuno ne sarebbe piu lieto di me. Non ha scritto il Turati nella Critica Sociale del 1 maggio, che uno dei motivi della campagna rinnova– trice per il suffragio universale è l'avvertito periccJlo di aristocrazie proletarie, di egoismi proletari collettivi, qua e là emergenti e come cristallizzantisi, che i piu savi organizzatori del proletariato ci venivano segnalando, ·e li faceva, e ci faceva, pensosi; che accusavano, nella stessa massa proletaria italiana, crescenti dislivelli di protetti e di dimenticati, di chiamati e di esclusi; il che può ben essere o illusione di progresso, o progresso reale - ma non è il socialismo e forse lo minac_cia: parole, in cui io potrei riassumere tutto il mio pensiero e contro cui nessuno ha mai protestato? Il guaio è che sono semplici parole! - Devo io ripetere qui la storia, scrit- 381 BibliotecaGino Bianco

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