Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale E cosf la campagna contro il protezionismo zuccheriero, abbandonata dai socialisti, che alcuni anni or sono ne avevano fatto giustamente uno dei pun– ti piu clamorosi del loro programma immediato, non trova piu un cane che la prenda sul serio. E mentre si abbandona la lotta contro il protezionismo zuccheriero, ecco che un deputato socialista dichiara alla Camera (27 mag– gio 1910) che egli è bensf antiprotezionista in tutte le altre industrie, ma non lo è in modo assoluto per le industrie marinare. E cosf lo sforzo anti– protezionista ciascuno si riserva di farlo in casa altrui e lo tien lontano dalla casa propria. E la campagna contro il dazio sul grano, che collegata con un generale sistema di idee antiprotezioniste è una delle piu belle e buone opere che si possa fare in Italia, è ridotta oramai a niente altro che ad una forma piu brutale di protezionismo, di cui la borghesia e il proletariato in– dustriale intendono far pagare le spese ai proprietari e ai lavoratori delle terre a grano, a cui vogliono togliere il dazio sul grano non dando nulla in cambio. Accennai ·nella mia intervista anche a un voto protezionista fatto dalla Federazione nazionale dei bottigliai. Ma debbo correggere un mio errore di memoria. Il "congresso nazionale vetrario fra tutte le organizzazioni ve– trarie d'Italia," e non dei soli bottigliai, ha votato a Milano, nella seduta del 28 febbraio 1910, il seguente ordine del giorno: Il congresso, ecc.; esaminando il problema della concorrenza estera in rapporto agli interessi proletari; ritenuto di dovere rilasciare alla classe capitalista di demandare esclusivamente allo Stato la protezione dell'industria col mezzo dei dazi doganali; con– statato come le tariffe 'della mano d'opera -vigenti in alcune nazioni per alcuni rami dell'industria sieno piu basse di quelle italiane;... dà mandato al Comitato confederale di studiare col Segretariato internazionale il mezzo piu adatto per eliminare la con– correnza sul campo della mano d'opera perequando le tariffe (Resoconto ufficiale, p. 50). Dunque, i vetrari non chiedono la protezione doganale; ma /rilasdano alla classe capitalista di èhiederla; essi, per conto loro, non diranno di no; solo assaliranno il problema da un altro lato. Questo dice il congresso della classe. Ma qualche gruppo piu impaz_ien– te non si limita a rilasciare. E la Cooperazione Italiana del 5 febbraio 1910 ci dà, senz'alcun commento sfavorevole, la notizia che il 30 gennaio il com– mendator Menada, presidente delle vetrerie riunite, anche a nome, delle Cooperative dei lavoratori del vetro di Altare, ha presentato all'on. Luzzatti un memoriale sulle condizioni attuali dell'industriale del vetro bianco in Italia, esponendo le difficoltà che attraversa a causa della concorrenza estera. E l'on. Luzzatti, manco a dire, ha promesso al piu presto "gli opportuni provvedimenti." Gl'industriali hanno già fiutato il partito, che possono ricavare da que– ste tendenze protezioniste del proletariato industriale, non combattute in alcun modo dal partito socialista. Nel maggio passato, nel congresso dei commercianti e industri.ali di Bologna il dott. Cesare Pegna ha riferito 380 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=