Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Cooperative di lavoro e movimento socialista in Italia, è una forma pericolosissima di azione politica oligarchica, che col socialismo - se non ci mettiamo pronto rimedio - ben presto non avrà piu nulla da fare? C'è, dunque, nel Gruppo parlamentare il piano consapevole sistematico di proteggere la sola "avanguardia operaia" sacrificando il resto? - Sarebbe stoltezza dirlo o pensarlo. - C'è la volontà ben netta e risoluta di difen– dere quei lavoratori, con cui sono. a contatto permanente e che sono presenti al loro pensiero e che essi scambiano spesso e volentieri con tutto quanto il proletariato; e c'è una indifferenza completa o quasi completa per gli interessi della grandissima maggioranza lavoratrice, specie del Mezzogiorno, di cui i settentrionali non sentono i dolori, e il piu delle volte non realiz– zano neanche l'esistenza e che incapace a difendersi da sé, non è difesa da nessuno. Quando gl'interessi dell'avanguardia settentrionale coincidono con quelli della moltitudine dimenticata, come è nel caso· della riforma scola– stica di questi giorni, allora i deputati socialisti, ~ottando per i loro rappre– sentanti, lottano per tutti. Quando gl'interessi divergono, allora si fa: "O– gnuno per sé e Dio per tutti": chi è forte bada a sé, e chi è debole resta spiedato e porta il peso caduto dalle spalle del piu forte. Il rimedio? - Uno solo, lento, ma sicuro, per quanto destinato alla irrisione delle razze superiori, come "panacea di tutti i mali." I lavoratori meridionali devono essere messi in grado di difendere i propri interessi da sé, mediante il suffragio universale. Il protezionismo industriale Un altro sintomo. caratteristico della tendenza oligarchica dell'avanguar– dia operaia industriale del Nord, è stato da me denunciato nell'abbandono di ogni combattività· contro il protezionismo industriale. Fra le riforme proposte dall'on. Giolitti nel novembre passato, come atto di volontà ministeriale, ce n'era una che - come scriveva l'Avanti! del 20 novembre - "mozzava alquanto le unghie agli zuccherieri, a cui si to– glieva l'alta protezione attuale, sacrificando un poco dei loro milioni a van– taggio dei consumatori italiani." Ebbene, all'annuncio di questo provvedimento un deputato socialista gri– dò alla Camera, nella seduta del 19 novembre: "Prima il pane e poi lo zuc– chero"; e le Leghe operaie delle zone zuccheriere si agitarono contro la riforma, che avrebbe per effetto "la chiusura di parecchi zuccherifici, con conseguente disoccupazione di molta mano d'opera," cioè con grave sciagura per migliaia di operai, i quali guadagnano negli zuccherifici salari elevati, ignoti ad altre c,ategorie di lavoratori, e perciò si agitano appena qualche provvedimento legislativo minaccia questa industria (corrispondente da Ferrara, Avanti!, 10 marzo 1910). 379 BibliotecaGino Bianco

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