Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Suffragio universale, questione meridionale e riformismo appaltatori e coi "gabellotti," cioè col deputato, col delegato e col sindaco. Questi non hanno nulla da temere nel campo legale dai contadini, che, es– sendo analfabeti, non hanno voto e perciò sono esclusi da ogni influenza politica. E, nel campò extralegale, hanno ai loro ordini i fucili dei soldati settentrionali, che il Governo manda nel Sud, mentre manda nel Nord i soldati meridionali. La lega dei contadini di Sciacca, fra 1200 iscritti, ha in tutto 35 elettori. In Puglia abbiamo leghe di 5000 contadini, con 40 o 50 elettori. A costoro la esperienza dei fatti concreti giornalieri ha insegnato quel che nessuna propaganda teorica sarebbe riescita a metter loro nella testa: ha insegnato che senza il diritto di voto essi saranno sempre schiavi condannati alla immobilità. E vogliono il suffragio universale. Dove non è nata ancora la organizzazione di classe, è intervenuta la emigrazione temporanea negli Stati Uniti d'America a sconvolgere tutti i vecchi rapporti psicologici. Graziadei. - È vero! bravo! I Salvemini. - Nella repubblica nordamericana i nostri contadini non solo si liberano dalla miseria, ma fanno scuola froebeliana di democrazia, di libertà. Vanno in America ciechi e ritornano veggenti. Il capitano di un transatlantico di mia conoscenza faceva appunto questa osservazione, che i contadini meridionali, quando vanno per la prima volta in America, si la– sciano dominare passivi ed inerti; al ritorno, invece, discutono sulla inter– pretazione dei regolamenti, pretendono tutti i loro diritti e qualcosa di piu, e non li tiene piu nessuno. Questa gente ha compreso anche la importanza dell'associazione; e sorgono ovunque nel Mezzodi i cosiddetti "Circoli degli americani." Sono schiettamente antigovernativi. E quando l'onorevole Laca– va nell'inverno passato ha fatto in automobile in Calabria un giro, che do– veva essere elettorale, è stato fischiato ovunque appunto dagli "americani." Ma gli "americani" non hanno il diritto di voto, perché sono analfabeti. E tutte queste meravigliose energie rimangono sterili; mentre il diritto di voto lo hanno bene i piccoli borghesi, affamati, corrotti, disonesti, abbietti, incapaci di vedere nella vita politica altro che una caccia agli impieghi; il diritto di voto lo ha proprio quella classe, le cui ignobili vergogne vennero tutte insieme in luce in occasione del terremoto della Calabria, e sulle cui spalle grava tutta la responsabilità dei mali dell'Italia meridionale. . Ora voi capite quale fondamentale e pregiudiziale importanza abbia per noi la conquista del suffragio universale. Noi dobbiamo andare a spie– gare la necessità che le riforme sieno conquistate coi mezzi legali a una moltitudine, che vorrebbe muoversi, ma non può, e non ha nessun mezzo legale per conquistare le riforme ad essa necessarie. Si deve cercare in que– ste condizioni tristissime la spiegazione del rivoluzionarisi;no dei socialisti meridionali. Da noi l'azione legale è un'ironia; e non essendo possibile nes– suna azione legale, è naturale che i socialisti meridionali sieno portati fa– cilmente alle escandescenze e alle chiacchiere rivoluzionarie (proteste dei meridionali). Intendiamoci bene: i me~idionali, che mi hanno incaricato di 339 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=