Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale pratica, sciupano il loro ingegno nel costruire astrazioni sociologiche piu o meno sindacaliste, prive di ogni contatto con la realtà. I meno forti, cioè i piu, a poco a poco si' lasciano digerire dall'ambiente e moltiplicano con l'opera loro le cause del male. ' Le cose continueranno sempre cosf, fino a quando non sia messa su .nuove basi la nostra legge elettorale. Lo stesso scrutinio di lista, che l'amico Giolitti vuole, bontà sua, regalarci, non servirebbe ad altro che a spingere le camorre locali a federarsi in leghe provinciali, le quali si appoggerebbe– ro a vicenda e si scambierebbero i voti nel collegio plurinominale; in modo che, mentre ora un ministro onesto potrebbe colpire qualche gruppo di de– linquenti almeno alla spicciolata, domani non potrà colpirne uno senza che accorrano in suo aiuto tutti gli altri gruppi vicini e confederati. Solo il suffragio universale, cioè il diritto di yoto esteso anche agli analfabeti, può creare quella massa imponente e indomabile di migliaia di elettori, che tra– volgerebbe le piccole camorre locali, renderebbe vana ogni ingerenza gover– nativa, e imporrebbe ai nostri rappresentanti politici la cura degl'interessi di classe e degl'interessi nazionali. E allora sia il benvenuto anche il col– legio plurinominale. La, nuova Italia meridionale. - Alle prepotenze governative e alle lot– te feroci fra le fazioni locali per la conquista del potere, i contadini meri– dionali hanno assistito per molto tempo inerti, né si rendevano conto del– la importanza del suffragio. Gli stessi socialisti meridionali si disinteressa– vano della questione. E, siccome non sono venu_toqui a vender fumo, sento il dovere di dichiarare che i tentativi, da me fatti per piu volte in questi ultimi dieci anni per far sentire nel Mezzodf l'importanza della conquista del suffragio universale, sono rimasti quasi del tutto vani. Ma da qualche anno a questa parte le cose hanno cominciato a cam– biare. Ormai si è formata nei nostri paesi una condizione di cose tale, che è diventata per noi una vera questione di vita o di morte la conquista ra– pida e completa del diritto elettorale. In alcuni luoghi, specialmente nelle Puglie e nella Sicilia occidentale, è sorta una rigogliosa organizzazione proletaria di resistenza e di coopera– zione. Essa è ancora ai suoi primi passi, non ha ancora trovato il suo assetto definitivo; ma ha senza dubbio innanzi a sé uno splendido avvenire. Ora, è inutile che io stia a ripetere a voi, che dovete considerarlo come articolo di fede, come la organizzazione economica abbia bisogno, per prosperare, di essere accompagnata dalla influenza politica, e come avvenga che l'azione economica conduca necessariamente gli organizzati all'azione politica. I no– stri contadini, non appena formano una lega, si trovano subito contro il de– legato di P. S., il sindaco, il deputato, che debbono tutelare gl'interessi dei proprietari elettori. Non appena fondano una cooperativa di consumo, si trovano di fronte gli esercenti elettori, e perciò il sindaco, il deputato, il delegato. Non appena fondano una cooperativa di lavoro, si scontrano cogli 338 BibliotecaGino Bianco

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