Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale votazione parlamentare il Ministero, si sarebbero sporcata la coscienza di una macchia, che nulla piu al mondo varrebbe a lavare, e avrebbero disono– rata per sempre la democrazia settentrionale, dimostrandola mancipia agli industriali protezionisti della Lombardia e del Piemonte. L'onorevole Sacchi, nel dìscorso pronunciato a Torino il 3 maggio 1903 4 - discorso discutibilissimo nella parte dottrinaria, ma ottimamente impo– stato, sebbene un po' troppo farraginoso nei particolari, per quanto riguar– da parecchie delle riforme immediate necessarie al Mezzodi - ha avuto il merito di porre nella sua vera luce la connessione fra la politica doga– nale e ferroviaria e la questione meridionale: Politica doganale. Che questa debba secondare il risveglio del Mezzogiorno è da tutti ormai sostenuto. Però il Governo non è ancora uscito dalle parole generiche. Oc– corre invece specificare quale tendenza il Governo vorrà far prevalere nella politica doganale che si affermerà fra breve di fronte alla Germania, all'Austria-Ungheria e alla Svizzera. Trattò a lungo la questione l'onorevole De Viti De Marco nell'importante discorso pronunciato a Lecce 1'11 gennaio p. p., di cui le conclusioni accetto in massima, senza però dividere l'aspro giudizio di condanna per la politica doganale in quanto ha protetto le industrie settentrionali. Ma è pur vero che i bisogni dell'agricoltura me– ridionale debbono determinare la nostra ·condotta; essa reclama una politica liberale verso gli altri stati per trovare all'estero gli sbocchi necessari. Poiché alcune delle piu grandi industrie protette si sono emancipate, si possono ridurre i dazi doganali, che le proteggevano, contro adeguati compensi in favore delle nostre esportazioni rurali per parte degli stati che di quelle riduzioni si vantaggerebbero. Codesti giusti concetti espresse sostanzialmente l'onorevole Luigi Luzzatti, l'illustre scienziato e uomo parlamentare, che si è reso tanto benemerito nell'avvicinamento del– l'Italia e della Francia. Gli industriali tedeschi possono essere i nostri alleati contro gli agrari tedeschi che vorrebbero chiudere le porte a tutte le nostre produzioni dei campi. Dobbiamo altres1 tendere alla specializzazione delle colture, poiché in quelle che sono piu 'favorite dal suolo e dal clima (come le frutta, gli ortaggi, ecc.) potremo vittoriosa– mente sostenere qualunque concorrenza in Europa, come bene avvertiva l'onorevole Pantano jn una intervista, mentre l'alta protezione doganale del grano fu pretesa per essersi voluto poco ragionevolmente codesta coltura estendere a terre disadatte. In politica doganale non si possono avere massime assolute e dottrinarie, ma si devono seguire concetti pratici e ispirati alla realtà dello sviluppo industriale e agricolo del paese. Tariffe ferroviarie. È la configurazione del nostro paese che segna il diritto del Mezzogiorno a miti tariffe ferroviarie per i prodotti, onde rendere possibile il loro trasporto a grandi distanze e all'estero. La perdita iniziale sarà compensata esuberante– mente dall'incremento dellà produzione e del commercio. In proposito abbiamo già anche il dato dell'esperienza. Con la enorme riduzione delle tariffe l'Ungheria triplicò in breve ora il suo traffico. Si protegga il Mezzogiorno con la riduzione delle tariffe, e le sue linee, che ora sono in gran parte passive, diver– ranno attive per sé e strumenti di floridezza. Ma le tariffe non potranno in nessun modo servire allo scopo e diventare stru– mento di 'rigenerazione del Mezzogiorno se non saranno in pieno dominio dello Stato. Purtroppo è un tenue filo di voce sperduto in un discorso di trentadue pagine, il quale alla sua volta sembra essersi sperduto in quel clamore di 4 I partiti politici e la questione meridionale 1 1903, pp. 25•2<?, 288 BibliotecaGino Bianco

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