Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale di commercio buone condizioni per i prodotti dell'agricoltura intensiva me– ridionale, e si coordinasse questo nuovo regime doganale con un nuovo sistema di tariffe ferroviarie favorevoli all'agricoltura - i cui prodotti pa– gano oggi prezzi di trasporto dieci volte superiori a quelli dei prodotti manifatturieri - sarebbe tagliato il nodo fondamentale della questione del MezzodL La classe latifondista, privata della difesa del dazio sul grano, do– vrebbe cedere le terre ai coltivatori a tanto migliori condizioni quanto mag– giore sarebbe la sua debolezza economica; i coltivatori, allettati dai nuovi sicuri mercati, aiutati dagli economici mezzi di trasporto, troverebbero il loro tornaconto nella trasformazione intensiva delle colture; e allora sa– rebbero veramente utili i lavori pubblici, i quali non solo bonificherebbero le terre da mettere a coltura e preparerebbero le vie alla circolazione dei prodotti, ma attenuerebbero la crisi economica, che seguirebbe l'abolizione anche graduale del dazio sul grano, e costituirebbe una specie di credito agrario indiretto e automatico, perché i frugalissimi contadini meridionali economizzerebbero una parte dei loro salari per la coltura delle terre. E quando a questo organico sistema di cura ricostituente si aggiungesse qual– che buona esenzione tributaria per le terre messe novellamente a coltura, si sarebbero create le condizioni per un mirabile sviluppo economico, simile a quello che si manifestò nelle Puglie trent'anni addietro e che fu delit– tuosamente soffocato nel 1887. Ma fabbricare, come fa l'onorevole Maggiorino Ferraris, un mastodon– tico progetto di riforma agraria; far luccicare, come fa l'onorevole Sonnino, lo specchietto della riduzione della imposta fondiaria; accatastare, come fa il Ministero, piccoli espedienti su piccoli espedienti, facendo le viste di voler favorire il Mezzogiorno e cosf suscitando l'invidia delle altre regioni e prevalendosi di quest'invidia per non far nulla; e intanto fare la con– giura del silenzio sulla questione ferroviaria e specialmente sulla questione doganale, anzi esser d'accordo nel retroscena per continuare e magari esa– cerbare il sistema filibustiere e assassino del 1887, significa voler tradire ancora una volta l'Italia meridionale, significa intorbidare le acque presen– tando progetti e suscitando polemiche estranee alla parte piu urgente della ~uestione, per disorientare gli spiriti e sfuggire alla soluzione di quello che è il nucleo vero del problema. La questione dovrebbe soprattutto preoccupare i partiti democratici del Nord. Tre anni addietro, quando l'onorevole Sonnino non era ancora partito ufficialmente alla conquista del Mezzogiorno, noi cercammo di ri– chiamare l'attenzione dei democratici settentrionali ~ specialmente dei so– cialisti su quanto nel Mezzogiorno si preparava, ponendo in luce la lenta e abilissima propaganda iniziata fin d'allora nel Mezzogiorno dai partiti rea– zionari, i quali tendevano ad approfittare delle gelosie regionali per tra– sformare la lotta fra democrazia e reazione in lotta fra Nord e Sud. Le no– stre previsioni si sono avverate anche troppo per quanto riguarda la tattica 286 , BibliotecaGino Bianco

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