Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questi'one meridionale Perché, caro Turati, mettiti nei panni di un socialista, per esempio, pugliese, il quale non voglia fare queÌla fastidiosa e pigra e scimmionesca "propaganda socialista pura," contro cui non ha mai abbastanza dardi la tua faretra. Agli uditori, che si affollano intorno a lui, egli cerca di spie– gare che il movimento socialista non solo produrrà a poco a poco un nuovo piu giusto ordinamento sociale, ma fin da ora contribuisce al progresso umano, sollecitando nei grandi problemi nazionali quelle soluzioni, che meglio rispondono ai bisogni e ai diritti delle maggioranze che lavorano. Quale possibilità avrà domani il disgraziato di parlare in questo modo, quando il Gruppo parlamentare socialista abbia votato il trattato di com– mercio con l'Ungheria, che porterebbe all'estrema rovina la viticoltura pu– gliese? Qua) diritto avrebbero i socialisti siciliani di atteggiarsi a difensori, a veri difensori degl'interessi del loro paese, quando il Gruppo parlamen– tare socialista avesse votato nel trattato con la Germania, una nuova crisi nella produzione degli agrumi? Se nell'opera vostra parlamentare voi, partendo dall'idea che pel Mez– zodf non c'è nulla da fare, non vi preoccuperete di altro che degli inte– ressi del Nord, a noi, socialisti meridionali, non resteranno che due vie: o ritirarci dal mondo e dalle sue pompe e lasciar libero il terreno ai son– niniani, oppure rimanere sulla breccia a combattere ... voi. Quale delle due eventualità sarebbe la piu dolorosa? e quale sarebbe la piu dannosa? Abbandoniamo, dunque, caro Turati, l'idea che per la resurrezione economica del Sud non ci sia nulla da fare, perché il problema è storico. Nel 1860, noi meridionali fummo rovinati in nome dell'unità; nel 1887, in nome dell'industria; non ci mancherebbe altro che fossimo rovinati ora anche in nome della storia! E concretiamo un programma di riforme utili al Mezzogiorno, il quale non solo offra alla propaganda e all'azione so– cialista e democratica meridionale una piattaforma concreta, e dia modo ai partiti popolari del Sud, dove vanno sorgendo, di presentarsi alle masse dei loro paesi con un corredo di idee utili e pratiche e non con le solite metafisiche sull'eguaglianza o sulla repubblica o sul socialismo puro di– stillato, ma serva fin da ora a dirigere l'azione parlamentare dell'Estrema, faccia dell'Estrema la rappresentante delle classi sofferenti e lavoratrici del Mezzodf, la circondi nei nostri paesi di quella popolarità che illumina tuttora la memoria d'Imbriani, contrapponga all'azione sonniniana un pro– gramma non verbosamente ma attivamente democratico, e prepari la vita per un Governo sinceramente riformatore, il quale voglia trattare il pro– blema meridionale senza ciarlatanismi, senza incertezze, senza illusioni Quale dovrebb'essere questo programma? Poiché io non sono un progettista allucinato, e riconosco che le idee mie sono poco autorevoli nonostante l'appoggio dell'Avanti! e invoco che sieno discusse, mutate, magari respinte per un programma piu pratico e piu utile, se è possibile trovarlo, ma che sia opera di molte intelligenze associate e perciò piu autorevole di mille elucubrazioni individuali, tu, caro 280 BibliotecaGino Bianco

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