Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Sempre polemiche meridionali! il potere; o sostenere la camorra contraria e peggiorar le cose, assorbendo per giunta la lue camorristica; oppure abolire senz'altro i Consigli comu– nali elettivi e amministrare i Comuni per mezzo di commissari permanenti. Ma questi prefetti, magistrati, commissari provvisori o permanenti, i quali avrebbero l'incarico di far diventare galantuomini e democratici noi altri poveri meridionali, dovrebbero lavorare sotto la sorveglianza, la dire– zione, la correzione del Governo centrale: altrimenti diventerebbero tanti satrapi. Ma il Governo centrale non potrebbe sorvegliarli e dirigerli coi suoi soli. lumi: che cosa mai può saperne un ministro piemontese di ciò che dovrebbero fare il prefetto della provincia di Bari, o i commissari di– staccati nei Comuni. della provincia, per rendere, sotto la pioggia della be– nevolenza governativa, onesti e democratici tutti i paracarri delle strade puglie~i? Il ministro degli Interni dovrebbe affidarsi alle informazioni, ai consigli, alle denunce delle persone pratiche del paese, cioè di quei pu– gliesi, che gli sono personalmente conosciuti, e in cui egli ha fiducia, e che sono d'accordo con lui: cioè finirà col prender l'imbeccata dai suoi amici politici. Ed ecco che gli agenti governativi, pel tramite del ministro dell'Interno, diventerebbero gli strumenti dei consiglieri e degli amici dei ministri: il posto, per esempio, che oggi tiene nella Campania l'onorevole Pietro Rosano,7 sarebbe occupato da un democratico, da un repubblicano o da un socialista. Non ti pare, caro Turati, che questa onnipotenza farebbe diventar ca– morristi anche i piu puri santi del paradiso? Ci sarebbero tante miserie intorno a noi, tanti amici che ci chiederebbero favori, tanti sconosciuti che si dichiarerebbero nostri amici, tanti avversari che si convertirebbero alle nostre idee politiche e avrebbero bisogno di un postd di vice-segretario co– munale. E tutte queste persone si potrebbero render felici, ottenendo dal ministro degli Interni un solo rigo di scritto al prefetto A o al commissario B, e per giunta si acquisterebbero stabilmente nuovi difensori alla causa democratica, la quale ne avrebbe tanto bisogno! Quale uomo di cuore, po– tendo far del bene, non lo fa? e potrebbe sottrarsi a questa legge universale un uomo politico democraticone? No, caro Turati, non è facendo scendere dall'alto la grazia divina che si può epurare la vita meridionale. Non la tutela del Nord bisogna so– stituire alla strapotenza immorale delle camorre amministrative. Bisogna aprire il varco a questa folla, che brulica fuori delle nostre cittadinanze, e lasciare che su questa base solida di forze lavoratrici crescano spontanei i partiti rinnovatori, i quali, mentre purificheranno la vita dei comuni, manderanno la loro rappresentanza al Parlamento centrale ad associarsi; s1, sul terreno dello sviluppo delle libertà democratiche, coi rappresentanti del 7 Deputato di Aversa e Caserta per piu legislature, fu ministro delle Finanze nel secondo gabinetto Giolitti. Accusato di cor~zione dal settimanale socialista di Napoli II La Propaganda," il 9 novembre 1903 si uccise. [N.d.C.] 277 BibliotecaGino Bianco

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