Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

L'autonomia comu,nale e il Congresso di Parma nuale nomina il solito Consiglio direttivo, che funzionerà da padre eterno, farà la pioggia e il bel tempo, si dovrà occupare di tutto e di tutti, mentre i singoli Comuni staranno a guardare a bocca aperta; unico diritto rico– nosciuto ai Comuni è quello di farsi rappresentare all'assemblea generale (non congresso!!!), e di ottenere la convocazione di assemblee straordinarie ... quando cinquanta di essi sieno d'accordo nel chiederla, il quale accordo na– turalmente potrà avvenire solo con grandissima difficoltà. S'intende bene che il Consiglio direttivo, se durante l'anno in cui sarà in carica non conchiude– rà niente, nessuno avrà nulla da ridire, prima perché non sarà lecito dare dei dispiaceri agli undici egregi uomini, che formeranno il Consiglio di– rettivo; eppoi non si può pretendere sul serio che undici uomini, per quanto egregi, dirigano davvero un migliaio di Comuni e pensino ed agi– scano per conto di tremila consiglieri comunali: basterebbe eh<! ciascun sindaco scrivesse al Consiglio direttivo una sola lettera al mese, e tutto il tempo degli undici numi tutelari delle autonomie comunali, che non ci sono, se n'andrebbe solo a leggere e a rispondere - seppure - alle 12.000 lettere. Contrapponendo al progetto ufficiale un nostro progetto, fondato sul metodo federativo, noi non ci illudiamo che esso possa aver fortuna alcuna. Anzitutto, si è fatto in modo da non lasciare il tempo necessario alla pre– parazione psicologica del congresso per mezzo della discussione sulla stam– pa. Inoltre, in Italia l'idea federale è cosf perfettamente sconosciuta, anche a chi vien rite'nuto come competente in diritto costituzionale e diritto am– ministrativo, che sarebbe puerile ingenuità lo sperare che essa venga a un tratto accolta in un congresso. Finalmente in quest'anno i partiti popolari italiani hanno dato tante prove di assoluta insipienza politica, che sarebbe davvero un miracolo inaudito, se dovessero riacquistare il ben dell'intelletto scendendo dal treno alla stazione di Parma. Scrivendo quest'articolo noi abbiamo solo voluto spiegare gli errori di metodo, per cui l'agitazione per l'autonomia comunale finora è stata fiacca, e in séguito sarà· piu fiacca che mai. Il controprogetto potrà forse, in avvenire, quando saranno del tutto svanite le illusioni sorte nella prima metà del 1899, servire a ritrarre i vo– lenterosi dallo scoraggiamento completo e a far capire che l'autonomia co– munale non è impossibile a raggiungersi, a patto che si segua una via di– versa da quella di prima: la sola che conduca con certezza allo scopo. Statuto della Federazione Nazionale fra i Comuni italiani per la conquista del!'autonomia Costituzione e scopo 1. È costituita una Federazione fra i Comuni italiani per la conquista dell'au– tonomia, composta di tutti i Comuni che vi hanno aderito o vi aderiranno in séguito. 2. Scopi della Federazione sono: 17 233 BibliotecaGino Bianco

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