Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

La questione meridionale, e il federalismo movimento di riscossa analogo a quello del 1878, e dal modo come il Governo si comportò allora possiamo prevedere in che modo il Governo - dal quale dovrebbe partire l'educazione morale del Mezzogiorno - si comporterà ora. Racconterò i fatti riproducendo spesso le corrispondenze che mandava da Napoli alla Rassegna Settimanale di Firenze 6 uno scrittore, che appare unitario fanatico e avverso alle autonomie comunali, perché, secondo lui, solo il Governo centrale può moralizzare le amministrazioni locali. La caduta della Destra nel marzo 1876 ebbe il suo contraccolpo anche nella vita amministrativa napoletana. "Nel luglio del 1876 vien su a Na– poli, frutto dell'anarchia intellettuale e della corruzione elettorale, un Con– siglio tutto d'un pezzo e tutto d'un colore." Fu nominato sindaco - la nomina era regia! - il famigerato duca di San Donato. 7 L'amministra– zione del San Donato trovò un disavanzo annuo di sei milioni; in pochi mesi lo portò a dodici, aumentando - fra le altre birbonate - di 462.000 lire gli stipendi del personale amministrativo, di 226.000 lire quelli del personale daziario, di 219.000 lire quelli delle guardie muni– cipali e pompieri, e stanziando cinque nuovi milioni di opere pubbliche per soddisfare le ingordigie degli appaltatori. Le condizioni del bilancio comunale sono cosi'. disperate, che il sindacato degli agenti di cambio di Parigi si rifiuta di quotare in Borsa i titoli di un nuovo prestito muni– cipale di sessanta milioni. Credete che il Governo si sia accorto di tutta queìla rovina? Neanche per immaginazione! Incominciò ad accorgersene quando il deputato Billi, che prima faceva parte della unanimità, si rivoltò contro il sindaco, non avendo ottenuto alle condizioni che voleva l'appalto del San Carlo. Il ministro dell'Interno, Nicotera, appoggia il Billi e manda a Napoli a combattere l'amministrazio– ne comunale il prefetto Gravina. Nel dicembre del '77 Nicotera cade per il famoso telegramma della gamba di Vladimiro 8 ; ed ecco che la gamba di Vladimiro produce nella 6 Vol. I, nn. 16, 18, 20; vol. II, nn. 1, 5, 9; vol. III, nn. 59, 73; vol. IV, n. 84; voL V, n. 119; vol. VI, n. 140. La "Rassegna ·settimanale" era diretta dal Sonnino, che fa– ceva allora una magnifica campagna contro la camorra meridionale e l'opera corruttrice del Governo. Non era diventato ancora ministro dello stato unitario e non aveva bisogno di pagare col suo appoggio i voti dei latifondisti e dei camorristi meridionali. Supponete che in Italia ogni regione amministri i suoi interessi; il Sonnino occuperà certo un posto importante nella vita pubblica toscana. Se in Campania avverranno cosf gravi avvenimenti da richiedere l'inter– vento delle altre regioni italiane, il Sonnino, intervenendo, ma non avendo bisogno dei voti dei meridionali per sbrigare gli affari di Toscana come vuol lui, sarà libero da impegni e agirà secondo giustizia. · Come ministro di uno stato unitario fu e sarà uomo nefasto, in uno stato federale sarebbe un benefattore dell'Italia meridionale. 7 Gennaro Sambiase Sanseverino, duca di San Donato (1823-1901), uomo politico, popo– larissimo in Napoli (era chiamato da Vittorio Emanuele II "il re di Napoli"), fu piu volte sindaco della città. [N.d.C.] · 8 Ad uno straniero residente in Roma, veniva indirizzato il 4 dicembre 1877, un tele– gramma cosi redatto: "Vladmir a été blessé à un genou, je vais avec Alexis le voir. - Alexan– dre." Prima ancora che il telegramma fosse recapitato, alcuni giornali governativi, equivocando sui nomi, annunziavano che il principe Vladimiro era stato ferito e che lo zar Alessandro, ac- 183 BibliotecaGino Bianco

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