Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Pellougnac, 15 proclamiamo le candidature protesta, facciamo ostruzionismo alla Camera, ed esclamiamo continuamente: Fin che la dura! cosi non si può andare avanti! le masse non ne possono piu! il Governo col suo acce– camento prepara una rivoluzione! E sfido io a pensare altrimenti: biso– gnerebbe essere ciechi, sordi e stupidi per parlare diversamente! E cosi a parole siamo legalitari e insultiamo come impulsivi o magari come agenti provocatori quelli che ci permettono di credere che il !egalitarismo non è stata mai una teoria assoluta del partito socialista; a fatti siamo dei rivo– luzionari, e dei piu pericolosi e dannosi, perché contribuiamo con la no– stra opera a formare quella preparazione psicologica, che nei paesi dispe– rati è la base dei cambiamenti politici; ma a_questi cambiamenti rifiutiamo di pensare e andiamo avanti alla cieca, buoni solo a farci condannare alla galera o prendere a fucilate. Pubblichiamo dei manifesti, in cui invitiamo il popolo a "salvare se stesso"; e quando il popolo ci prende in parola; mandiamo i nostri deputati a predicar la calma e a farsi condannare come sobillatori a dodici anni di galera. E cosi il partito socialista finisce coll'es– sere in Italia il principale agente provocatore ai servizi del Governo. Altro che compagno Pellougnac! Ora io credo che sia dovere di coscienza spingere il partito ad uscir fuori da questo equivoco rovinoso per noi e per il paese. Crediamo di do– verci legare davvero al remo della legalità per continuare a spingere avanti questa enorme galera, che è ormai l'Italia? E diciamolo una buona volta e abbiamo il coraggio di mettere .sul serio in pratica le nostre teorie; ab– bandoniamo qualunque seria agitazione, per non mettere legna sul fuoco del malcontento popolare; dimentichiamo Batacchi, 16 accettiamo tutte le violenze poliziesche, invitiamo i nostri compagni dei Consigli comunali a piegar il dorso alle scudisciate dei prefetti, imponiamo ai nostri deputati di non far piu ostruzionismo, perché tutti questi atti non sono che esemp1 rivoluzionari, non sono che incitamenti a delinquere; e mettiamoci a can– tare in coro: Beati qui se castraverunt quoniam ipsi videbunt regnum coelorum! O non vogliamo• castrarci, non vogliamo rinunziare a nessuno dei mezzi di lotta e di vittoriil, che il Governo ci offre, non vogliamo appartarci dal mondo sovversivo che ne circonda e allora guardiamo riso– lutamente in faccia la realtà delle cose e accettiamo, senza dissimularne alcuna, tutte le responsabilità della nostra posizione. E finiamola una buona volta per carità di gabellare la nostra legge– rezza e cecità per ... materialismo storico. 1s Pelloux fu dai socialisti qualificato "compagno" per l'aumento di prestigio e di peso che al loro partito venne dai conati autoritari promossi dal suo Governo. Il nome fu defor– mato in Pellougnac, per assonanza con quello del ministro di Carlo X di Francia, conte di Po– lignac, che provocò con la sua politica reazionaria la rivoluzione del 1830. [N.d.C.] 16 Cesare Batacchi, anarchico condannato all'ergastolo nel 1879 per un attentato terrori– stico avvenuto a Firenze, nonostante che vi fossero seri motivi per considerarlo innocente. Elet– to deputato ìl 10 marzo 1900 dai socialisti di Pietrasanta (Lucca), fu graziato pochi giorni dopo. [N.d.C. J 146 BibliotecaGino Bianco

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