Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Ment1"e si canta la ninna-nanna E lo scalzamento non avverrà con rimedi eroici; no; un bel giorno la gente, stanca. di pagar tasse, si avvierà verso le mura di ·Gerico suonando una zampogna legalitaria; qui arrivata, proporrà a quei signori il seguente dilemma: sottomettersi o dimettersi. E quei signori obbediranno di buona voglia e ringrazieranno del consiglio. Io invece ritengo che quei signori, se non saranno presi pel petto e sbattuti contro il muro, non ascolteranno nemmeno il dilemma e butteranno giu botte da orbi sm suonatori di zampogna. Dato questo diverso apprezzamento delle condizioni del nostro paese, è naturale che la tattica da noi sostenuta sia diversa. È naturale che il Ciccotti sia sostenitore della tattica esclusivamente legalitaria: cioè tenerci nel campo strettamente elettorale, opporre alla. violenza dall'alto la resistenza passiva - val quanto dire pigliarle e far la ricevuta - e aspettare che quei signori spinti dal "processo di disinte– grazione" si sottomettano e si dimettano con le buone. Certo, dice il Ciccotti, "non è già che si debba fare i fachiri, ma, tra l'immobilità isterica dei fachir.i e l'isterismo irrequieto degli agitatori - perché non ha detto degli agitati? - vi è l'attività sana dell'uomo normale che gira gli ostacoli e gli rimuove per via indiretta." Di grazia, che cosa vuol dire "girare gli ostacoli" nel caso nostro? le questioni concrete non si risolvono con una metafora e con un ... giro di parole! Il Ciccotti non si contenta di sostenere la sua tattica con gli argo– menti, che le condizioni dell'Italia da lui immaginate gli possono sugge– rire. Ma con un processo logico, molto comune nei dottrinari, generalizza la sua tesi e sostiene che la violenza è immorale, condannata dalla civiltà, inutile, dannosa in tutti i tempi, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni. A questa teoria io - che non sono poi un cannibale - applaudirei volentieri, se vivessi fuori del mondo, ma in questo mondo essa avrebbe valore solo nel caso che tutti i partiti politici fossero disposti a seguire i consigli umanitari del Ciccotti, ma dal· momento che i reazionari dimostrano aper– tamente. di odiare la legalità e non rifuggono da nessuna violenza pur di distruggerci, i consigli diventano completamente superflui. Se il Ciccotti cosf assolutamente e incondizionatamente nemico della violenza, fosse assa– lito da un uomo armato di coltello e se io andassi in quel momento a predicargli che la violenza è immorale, condannata dalla civiltà, ecc. ecc.; e lo consigliassi a opporre al coltello nient'altro che... la resistenza passiva, che cosa direbbe il Ciccotti? 109 BibliotecaGino Bianco

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