Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiana Pensate, per es., che a Gioia del Colle l'amministrazione comunale è formata da 19 debellisti e da II agrari: basta che dalle elezioni parziali escano vincitori 5 agrari, e i debellisti si trovano in minoranza, il Consiglio comunale deve essere sciolto, le nuove elezioni totali potrebbero avvenire in autunno, il municipio potrebbe essere conquistato dagli anti-debellisti: e allora addio elezioni politiche! Senza contare che gli anti-debellisti, affermandosi liberamente nelle elezioni amministrative di quest'anno, dimostrerebbero - anche se rimanessero in minoranza - la esistenza di quegli elettori, che nei comizi politici _del 1909 furono impediti di votare, e documenterebbero la malvagità commessa dalla mala vita parlamentare giolittiana con la compliaità passiva e consapevole della maggioranza dei deputati radicali, allorché la elezione di Gioia del Colle fu convalidata. Anche senza ricorrere a veri e propri reati il prefetto della provincia di Bari può mettere le elezioni amministrative nel giugno o nel luglio quando i massari sono, insieme ai contadini, dispersi per la campagna a causa della mietitura e della trebbiatura, anziché nell'agosto. Cosf può far perdere o far guadagnare parecchie centinaia di voti al partito avversario del mazziere giolittiano. Un prefetto amico del deputato mazziere approverà ad occhi chiusi, passando sopra ad ogni formalità, nella settimana antecedente alle elezioni, tutte le deliberazioni d'urgenza che la giunta municipale debellista prenderà, coi poteri del Consiglio, per distribuire sussidi, far le nomine agl'impieghi vecchi o creati per l'occasione, stanziare opere pubbliche e relativi appalti: e saranno tanti voti conquistati a spese del comune, per il partito giolittiano. Un prefetto, invece, che abbia l'istruzione di tenere gli occhi aperti, lascerà dormire le pratiche sul tavolo, e metterà a mal partito l'" uomo d'arme" dell'on. Giolitti. E nelle condizioni dell'on. De Bellis si trovano, piu o meno, 150 deputati meridionali e un buon centinaio di deputati settentrionali e centrali: si trova tutta la picciotteria parlamentare giolittiana. Ciò posto, era mai possibile che la picciotteria suddetta lasciasse arrivare fino all'estate il ministero Sonnino? Certe ingenuità le può avere ... l'on. Sonnino: non le avrà mai l'on. De Bellis. È vero che l'on. Giolitti avrebbe preferito, che i giornali democratici e massonici avessero avuto un po' piu di tempo e di agio per riverniciarlo a nuovo, far dimenticare le sue marachelle troppo recenti e preparargli il piedistallo di grande democratico e di creatore dello stato laico. Ma in eserciti com'è quello, che tengono nella nostra Camera la maggioranza, il generale in tanto è obbedito in quanto dà ai soldati gli ordini che questi desiderano di ottenere. Organizzazioni malfattrici di quel genere, una volta messe su e messe in moto, si danno a funzionare per impulso proprio; e i capi, presi nell'ingranaggio, non possono piu fermarlo. L'on. Giolitti, duce supremo dei mazzieri, deve obbedire ai mazzieri, appunto perché è il loro duce. "Non sono io, che ho bisogno di Giolitti: è 154 Biblioteca Gino Bianco

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