Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Dopo la vittoria giolittiana l'on. Sacchi - uno degli squagliati - era a Roma il 24 febbraio, e non votò. Il che non gl'impedirà di ripetere alla prima occasione, che l'Italia meridionale non può risorgere se non la prendono sotto la loro protezione, per lavarla ben bene e renderla onesta a loro immagine, i radicali settentrionali della scuolà dell'on. Sacchi. Altro elemento caratteristico della votazione del 24 febbraio, è il fatto che la Sinistra - democratica - in parte si squagliò con Finocchiaro-Aprile e Ferdinando Martini, e in parte votò per Giolitti, sotto la guida del famigerato Carlo Gallini. 4 Del resto l'accordo fra la Sinistra - democratica - e i corsari del giolittismo, era stato rivelato ufficialmente, già due settimane prima, dall'onorevole Martini, in quella intervista, in cui Giolitti era proclamato l'uomo piu profondamente e piu sinceramente democratico della Camera italiana. E certo quando si de.finisca in un dato modo la democrazia, è indubitabile che ha perfettamente ragione l'on. Martini. I clericali si divisero: i piu, Cameroni, Coris, 'Cornaggia, Micheli, vota- · rono per la mala vita; alcuni, Longinotti e Meda, votarono contro. E compatta si affermò coi suoi 150 voti l'associazione a delinquere giolittiana, pronta a mettersi sotto i piedi qualunque principio di giustizia e di senso morale, decisa a difendere contro chiunque il proprio diritto a mal fare; mentre l'on. Sonnino, a nome del governo dichiarava di astenersi. Anche questa era da vedere: che l'on. Sonnino si astenesse, invece di sfidare l'organizzazione giolittiana su questo magni.fico terreno, sconquassandola violentemente, anche a costo di rompere contro di essa il ministero, ma cadendo gloriosamente e in piedi. Ben disse il Ciccotti: "Il . , governo suole astenersi in materia di elezioni contestate, quando si tratta di controversie d'importanza personale o locale; ma qui si tratta di giudicare metodi di governo; e non è possibile l'astensione, la quale in questo caso sarebbe una reticenza, una pusillanimità. Dire di rispettare la volontà del paese e non volere una condizione di cose, per cui la volontà del paese sia rispettata, è una contraddizione nei termini. Un governo, che intende il suo compito, non può restare indifferente a che si convalidi questa elezione." Ma era chieder troppo all'Amleto della politica italiana: formando il suo ministero egli vi aveva chiamato, insieme al Guicciardini, che aveva nella giunta delle elezioni votato l'annullamento della votazione di Gioia del Colle, il Sant'Onofrio, e il Carboni-Boj che nella stessa giunta avevano trovata la elezione regolarissima. In siffatte condizioni l'on. Sonnino era prigioniero, anche su questo campo, del giolittismo; e non poteva che astenersi, in attesa che l'on. Giolitti non si astenga piu. La convalidazione della elezione di Gioia del Colle, compiuta con tanta audacia dalla banda giolittiana, non solo ha avuto il grande interesse di • Gallini Carlo (1848-19.27), deputato di Pavullo nel Frignano per le legislature XIXXXIV, senatore dal 19.20; legalitario di Estrema Sinistra. [N.à.C.) BibliotecaGinoBianco

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