Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

li ministro della mala vita 11. Il delegato Gaf à E anche noi manderemo finalmente libero il delegato giolittiano per acciuffarne subito, col permesso, beninteso, del tribunale di Trapani, un altro: il delegato Giuseppe Gafà. Il quale prima del periodo elettorale faceva il mestiere di mantenere l'ordine in Chiaramonte Guelfi, comune della provincia di Siracusa, feudo dell'on. Angelo Majorana, il genio della maggiore, fulgida speranza della nostra democrazia mezzo affarista e mezzo rammollita. Venuta l'ora della battaglia, il Gafà fu distaccato. nel comune di Camastra a ·" fare le elezioni " per il fratello Dante. A Camastra l'impareggiabile Gafà mandava a chiamare gli elettori politici e diceva loro: o votate per Majorana o vi faccio chiudere l'esercizio di rivenditore, o vi levo il permesso d'armi, o vi tolgo la patente di sensale, o vi arresto senz'altro per mio capriccio in barba alla legge ed alla giustizia. E quando l'elettore resisteva e dichiarava ingenuamente di voler votare a modo suo, il delegato toglieva senz'altro le licenze, strepitava, minacciava, arrestava; e poi organizzava una serie di processi, che finirono tutti, in istruttoria, con ordinanza di noh luogo per inesistenza di reato. Né basta ciò; alle volte offriva impieghi e denari; ed una volta che un furbo elettore gli disse: prima l'impiego e poi il voto; il delegato accettò il patto, ed un giorno fece leggere all'interessato una lettera in cui si diceva che il prefetto lo aveva nominato cantoniere provinciale. Il furbo elettore però non si convinse, e volle ficcar lo viso in fondo, e fu cosf che seppe che la promessa era un trucco elettorale, e la lettera era ... apocrifa. "Quando laggiu, in caserma, parlava il delegato, parea che tremasse la terra," ha detto un elettore nel processo davanti al tribunale di Girgenti. Il quale con sentenza dell'8 novembre 1909 ha rimeritato i servigi giolittiani del delegato Gafà con u~a condanna a quattro mesi di detenzione, e lire 76 di multa, e un anno di sospensione dal diritto elettorale e da tutti i pubblici uffici. Dal laborioso dibattimento - dicono i magistrati nella sentenza dell'8 novembre - è risultato che il giudicabile Gafà Giuseppe, delegato di P .S. mandato in missione .nel comune di Camastra, faciente parte del Collegio di Licata, nel periodo delle ultime elezioni politiche per cooperare al mantenimento dell'ordine pubblico, dimentico dei suqi doveri, si dié a favorire apertamente la candidatura del. prof. Dante Majorana, cercando di procurargli voti con ogni mezzo. A parecchi elettori offri in corrispettivo del loro voto, danaro, impieghi, sussidii, concessioni di mutui ed altre utilità. A parecchi elettori il Gafà, per costringerli a votare in favore del Majorana, fece direttamente od indirettamente persino minacce di ritirare i permessi di porto d'armi, le patenti ai pubblici mediatori o simili, le licenze di pubblici esercizii; minacce di denunzia per contravvenzione alla legge sulla requisizione dei quadrupedi e di denunzia per la giudiziale ammonizione. Molte di tali minacce furono seguite dalla effettuazione del male minacciato nel caso che gli elettori avessero resistito alle fatte pressioni, onde furono, senza alcun plausibile motivo, tolti permessi d'armi, patenti ai sensali, licenze di esercizi pubblici, e fatte denunzie per contravvenzioni. È da notarsi çhe i permessi di armi venivano ritirati con decreto del Prefetto, provocati con informazioni mendaci dal delegato Gafà; e che le n7 Biblioteca·GinoBianco

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