Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

I Patti di Locarno profonda preparazione psicologica per una simile guerra di aggressione. Questa preparazione doveva consistere principalmente nel "ripetere all'in– finito, incessantemente, ad ogni occasione, con ostinata insistenza, che la nostra è la prima nazione del mondo, che la sua storia è la piu bella, le sue origini le piu alte, e i suoi interessi i soli legittimi, che il suo valore le dà diritto d'imporsi e che, in una parola, in virtu delle sue origini, essa ha tutti i diritti poiché è la prima, la migliore e la piu forte,, (p. 43). È evidente che l'autore aveva in mente Mussolini come l'uomo che non solo governava ma comandava, e il regime fascista come quello che, meglio di ogni altro, istillava nell'animo del popolo una sfrenata esaltazione nazio– nalista. Inoltre il vicino, che l'esercito italiano avrebbe dovuto attaccare di sorpresa, non solo per mare e per aria, ma per terra, poteva essere solo la Francia. L'unico difetto del piano Guadagnini era che non era segreto. Nessun ufficiale avrebbe pubblicato uno scritto di quella natura in Ita– lia nel 1925, se avesse corso il rischio di dispiacere ai suoi capi. Molto pro– babilmente l'autore aveva avuto da costoro l'incarico di mettere pubblica– mente in guardia i francesi contro il destino, che li aspettava, se non mette– vano giudizio. 73 BiblotecaGino Bianco

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