Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo ottavo L'intesa Chamberlain-Mussolini Perché Mussolini scatenò contro la Francia, proprio allora, una cam– pagna cosf violenta, destinata a durare, fra alti e bassi, nove anni? Fino ad un certo punto una risposta a questa domanda si può trovare nel fatto che precisamente negli ultimi mesi del 1925 e nel 1926 Mussolini si liberò definitivamente delle forme del governo costituzionale, e diventò un vero e proprio dittatore. Non era possibile. sradicare i poteri del Parlamento italiano né abolire legalmente i diritti personali e le libertà politiche dei cittadini senza ricorrere a qualche "danza dello scalpo" che paralizzasse ogni opposizione. In situazioni di questo genere l'espediente piu pratico è quello d'inscenare dimostrazioni contro qualche "straniero." Tuttavia c'erano molti "stranieri" a portata di mano: Jugoslavia, Au– stria, Germania, Grecia ed ogni altro paese del mondo. Perché proprio la Francia, e perché alla fine del 1925? La risposta bisogna cercarla nei rapporti italo-inglesi. Nel novembre del 1925, nel corso di una crociera nel Mediterraneo sul suo yacht privato, sir Austen Chamberlain si fermò a Rapallo e rinnovò con Mussolini l'amicizia stabilita l'anno prima a Roma. "Tutte le mie im– pressioni favorevoli sul suo conto riportate a Roma," scrisse, "furono rinno– vate e confermate." Il suo ospite era "il piu semplice e il piu sincero (sic) degli uomini quando non posava a dittatore." Non rientra nelle mie funzioni di Ministro degli esteri valutare la sua azione nella politica interna dell'Italia. Ma se mai io dovessi scegliere per il mio paese tra anarchia e dittatura, credo che starei dalla parte del dittatore... Credo che egli sta accusato di delitti nei quali non ha avuto parte, e sospetto che egli abbia chiuso un occhio a malincuore su altre offese che avrebbe impedito, se avesse potuto. Ma ho fiducia che egli sia un patriota e un uomo sincero. Mi fido della sua parola quando la dà, e credo che ci toccherebbe far molta strada prima di trovare un italiano, i:;ol quale fosse altrettanto facile per il Governo britannico di collaborare. 1 1 PETRIE, Life and letters of sir Austen Chamberlain, II, pp. 290, 295-96. 74 BiblotecaGino Bianco

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