Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda gue"a mondiale viti, per i quali un assassinio di piu o di meno significava poco. Un mese dopo l'assassinio, l'ambasciata sovietica in Roma dette un pranzo in onore del Duce, "caratterizzato da un singolare tono di cordialità" (G/. 12-VI- 1924). E i deputati comunisti italiani decisero che l'assassinio era una "fac– cenda borghese" di cui essi non avevano ragione di occuparsi. Nel settembre, mentre la crisi era ancora acuta, l'Assemblea della So– cietà delle Nazioni approvò il Protocollo per la soluzione pacifica dei con– flitti internazionali, meglio conosciuto sotto il nome di Protocollo di Gi– nevra. La delegazione italiana cercò di far naufragare i negoziati. Quando il sabotaggio diventò impossibile, Scialoja, capo della delegazione italiana,3 ebbe all'undicesima ora uno scoppio di entusiasmo e proclamò che il Pro– tocollo era una pietra miliare sulla via conducente ad una maggior giustizia internazionale nell'organizzazione della pace. I suoi compagni cantarono un'altra canzone in Italia. Coppola spiegò che l'interesse d'Italia sarebbe stato di opporsi apertamente al trucco della "pace permanente," mediante il quale MacDonald, quel "meschino Wilson di Hyde Park" e l'" obeso, torbido, piagnucoloso Herriot" cercavano di arrestare e paralizzare il corso della storia. Disgraziatamente l'Italia era costretta ad aspettare il momento buono. Se si fosse opposta al Protocollo, le .altre Potenze, grandi e piccole, sareb.bero state liete "di additarla alla quasi unanime ostilità del mondo." È per questo che a Ginevra, posta di fronte alle minacce di MacDonald e agli appelli sentimentali di Herriot, la delegazione italiana aveva dovuto accettare il Proto– collo salvo renderlo, all'occasione, inoperante in pratica, e demolirlo apertamente me– diante obiezione di puro e semplice senso comune. 4 Poche settimane dopo, il Partito laburista in Inghilterra fu battuto nelle elezioni generali dai conservatori (30 ottobre 1924). La politica del nuovo gabinetto, capeggiato da Baldwin e appoggiata da una larga e solida mag– gioranza, consisteva nel reagire contro gli "errori" e le "debolezze" in cui erano incorsi i laburisti, sedotti dall'" illusione pacifista." I conservatori in– tendevano liberarsi dai vincoli del Protocollo di Ginevra e ristabilire il prestigio della Union Jack in Egitto, in Turchia, nell'Iraq, nella Persia, nell'India e in Cina. Al tempo stesso dovevano fare qualche cosa per im– pedire ·nuove avventure francesi quale l'occupazione della Ruhr. Herriot, che cercava di raggiungere un compromesso con la Germania, poteva scom– parire dalla scena e il suo successore poteva essere meno docile e piu peri– coloso. 3 Scialoja era un grande maestro in diritto romano e uno dei piu spiritosi uomini della sua generazione. Pensava che il Duce fosse "un matto con rari momenti di lucidità" (NAVARRA, Me– morie del cameriere di Mussolini, p. 197). Eppure per anni cooperò con quel matto. Anche l'uomo piu intelligente, quando si ubriaca di fanatismo nazionalista, diventa capace di qualunque as– surdità. 4 CoPPOLA, La pace definitiva a Ginevra, in "Politica," sett. 1924; Ideologia e pratica della pace coatta, in "Politica," nov. 1924. 64 · Biblo eca Gino Bianco

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