Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Da Ramsay MacDonald a sir Austen Chamberlain Mussolini intravvide - o l'ambasciatore inglese a Roma glielo fece intravvedere - che coi conservatori inglesi avrebbe potuto fare migliori affari che coi laburisti; e salutò la loro vittoria come un suo trionfo per– sonale. "Proprio ieri," annunciò in un discorso del 31 ottobre 1924, "un altro settore del fronte internazionale anti-fascista è crollato." E pensare che il laburista MacDonald gli aveva consegnato l'Oltregiuba ! Nel dicembre 1924, quando la caduta di Mussolini pareva imminente, il ministro degli Esteri britannico Mr. (piu tardi sir) Austen Chamberlain, andò a Roma (6-12 dicembre). Puntava sulla vittoria di Mussolini nella crisi Matteotti, mentre il Cartel des Gauches francese trattava il Duce come un uomo finito. In quel momento, la stretta di mano concessa a Mussolini da sir Austen valeva per l'italiano un impero. Dopo che Mussolini ebbe superato quel Capo delle Tempeste, ogni ministro degli Esteri britannico poté contare su di lui per i dieci anni successivi, come su un can da pa,– gliaio e uno scherano in caso di necessità. Il primo frutto dell'incontro tra sir Austen e Mussolini apparve alla vigilia della partenza di sir Austen da Roma. L'll dicembre Mussolini an– nunciò al Senato che non avrebbe firmato il Protocollo di Ginevra: L'atmosfera di Ginevra nel settembre (durante la discussione del Protocollo) era piuttosto lirica, con tendenza al misticismo ... Il Protocollo è un nobile tentativo di eli– minazione delle guerre. Si dice che con questo Protocollo le guerre saranno abolite. C'è invece chi dice che con questo Protocollo le possibilità di guerra aumentano (PI. l l-XII-1924). Mussolini fu per sir Austen ciò che Giovanni il battezzatore era stato per Cristo. Il 12 marzo 1925 sir Austen annunciò anche lui che il Governo britannico non era in grado di firmare il Protocollo. Cos1 la questione del Protocollo si poteva considerare chiusa. Ma Mus– solini non badò mai al consiglio di Goethe che il segno del vero maestro è la sobrietà. Il 27 marzo 1925, in un discorso alla Camera, motteggiò gli autori del Protocollo: A Ginevra, con un funerale di prima o anche di terza classe, si è sepolto il Proto– collo che io avevo definito una macchina squisitamente montafa per scatenare, ai fini della pace, la guerra universale. Non è la prima volta nella storia che i pacifisti sono i peggiori fautori della guerra! Sepolto il Protocollo con un fiore ed una lacrima, per usare la frase assai drastica dell'on. Chamberlain, tutti i problemi della pace e della sicurezza europea sono sul tappeto e l'Italia ha già una direttiva sicura e precisa in materia (P/. 27-III-1925). La "direttiva sicura e precisa" s1 può trovare 1n un discorso del 25 giugno 1925: Guerra e rivoluzione sono due termini che vanno quasi sempre accoppiati. O è la guerra che determina la rivoluzione o la rivoluzione che sbocca in una guerra. Anche 65 6 B teca Gino Bianco

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